Se di recente siete andati all’Arcimboldi per guardare uno spettacolo potreste averlo incontrato anche voi: fuori dal teatro milanese un uomo, spacciandosi per volontario benefattore, offriva biglietti d’auguri per raccogliere donazioni.
La destinazione reale delle offerte incassate, però, era nelle proprie tasche.
Per smascherare la truffa da strada è stato fondamentale il contributo di chi ha fondato l’azienda che produce quei biglietti, la Origamo di Ciriè in provincia di Torino, Furio Ceciliato. Anche grazie alla sua segnalazione Striscia La Notizia si è occupata del caso e lo scorso martedì 6 maggio è andato in onda il servizio di Valerio Staffelli che affronta in maniera diretta l’improvvisato truffatore.
Abbiamo parlato con Furio Ceciliato, che ci ha raccontato come si sia accorto dell’uso improprio dei biglietti prodotti dalla sua azienda proprio guardando il TG satirico di Canale 5.
Un mese e mezzo fa aveva visto un servizio di Striscia La Notizia che era già sulle tracce di sedicenti benefattori come l’uomo habitue di viale dell’Innovazione. In quel servizio Ceciliato aveva intercettato uno dei biglietti prodotti dalla sua azienda: “è stato un fotogramma, velocissimo, ma non poteva sfuggire al mio occhio il logo di Origamo”.
L’intervista a Furio Ceciliato
Come mai ha deciso di mettersi in contatto con Striscia?
“Non potevo lasciar correre. Origamo è fondata su due pilastri molto importanti. Uno è la produzione etica certificata equosolidale: i biglietti sono fatti a mano in Vietnam utilizzando carta made in Italy da foreste rigenerate.

L’altro pilastro è il sostegno, con i proventi dell’attività, alla Christina Noble Foundation che è la più importante e storica fondazione in Vietnam per l’aiuto ai bambini di strada e alle famiglie in difficoltà. E, orgogliosamente, come Origamo abbiamo fondato due case famiglia per accogliere bambini di strada e vittime dello sfruttamento e traffico di esseri umani.
Per noi la solidarietà è qualcosa di molto importante, sia come azienda sia umanamente per me e mia moglie, che è coinvolta nel progetto della Fondazione.”
Che cosa ha provato?
“Un colpo al cuore! Nei biglietti di Origamo c’è una cartolina che spiega il nostro progetto e il nostro impegno, ci sono foto di noi con i nostri bimbi in Vietnam. La nostra comunicazione è stata utilizzata da queste persone per prendere indebitamente dei soldi e tenerseli. Mi fa molta rabbia.”
Cosa è accaduto dopo che si è messo in contatto con Striscia?
“Ero un po’ teso, non sapevo bene cosa aspettarmi. Ma la redazione di Valerio Staffelli è stata da subito molto professionale, il confronto è stato utile: loro ci lavorano da tempo, con le mie informazioni hanno unito un po’ i puntini. Avevamo programmato un’intervista più generica sul fare attenzione a questi sedicenti volontari, ma poi abbiamo incontrato proprio quel signore fuori dall’Arcimboldi e, come si può vedere e sentire nel servizio, addirittura nomina Origamo e si spaccia per chi ha fatto materialmente i biglietti. A quel punto è stato necessario fare proprio un intervento in cui ci dissociamo completamente. Abbiamo potuto sporgere denuncia anche grazie al supporto di Staffelli che aveva più informazioni di noi utili a individuare il truffatore e non limitarci a fare denuncia contro ignoti.”
Qual è la sua preoccupazione alla luce di quanto accaduto?
“Non si tratta di un danno di immagine, né commerciale. Il brand Origamo non è di certo minacciato da una truffa improvvisata come questa. Quello che mi preoccupa è che episodi come questo minino la fiducia nelle persone che la beneficienza seria esiste ed è possibile. Ed oggi è più che mai necessaria! Sento l’esigenza di fare quasi un appello, un invito a non smettere di credere che ci siano tante persone che realmente si danno da fare in tutto il mondo per migliorare la vita di chi ha bisogno, di chi soffre. Dobbiamo quotidianamente combattere la diffidenza di chi, anche motivato da ciò che legge e sente quotidianamente, si chiede se davvero soldi e impegno vadano in beneficienza come dichiarato.

È anche l’obiettivo dei reportage che faccio durante i miei viaggi di lavoro in Vietnam e che pubblico su Youtube. Voglio mostrare ciò che facciamo, ma anche dimostrare che esiste la solidarietà. Il karma, la nostra vita, ha portato me e mia moglie ad avere questo legame con il Vietnam, ognuno può trovare una causa da abbracciare che sia vicina a sé. E ce n’è tanto bisogno, nel mondo sono tante le persone che soffrono.”
L’impegno di Origamo prosegue
Una brutta avventura che però ha avuto anche un piccolo risvolto positivo, ha spiegato Ceciliato:
“Abbiamo ricevuto moltissimi attestati di solidarietà e di stima per il nostro lavoro. Questo mi da fiducia.”
I biglietti Origamo si acquistano solo nei rivenditori autorizzati, che sono oltre 2.000 in tutta Italia. A Brugherio ad esempio, si trovano presso le cartolerie La Coccinella di piazza Cesare Battisti e Parole Nuove in viale Kennedy. Nei dintrorni, invece: a Monza in piazza Carducci presso Fototecnica Casati, al Flowermarket di Via Cantore o ancora presso Globo Express di via Volta 20; a Concorezzo da Giancartoleria Mariani in via libertà 21; a Vimercate presso Papiro in piazza Santo Stefano; a Cologno Monzese nella cartoleria La Perla di via Cavallotti 7; a Villasante presso Masperi in via Garibaldi 8; infine ad Arcore da Carta & Più in via Roma 35.
E saranno anche al Salone Internazionale del Libro di Torino dal 15 al 19 maggio presso il Padiglione OVAL nello stand W152, dove sarà possibile conoscere di persona i prodotti e la filosofia di Origamo.
