Contestazione ministro Roccella
Politica

Roccella, contestata la ministra, le dimostranti urlano “vergogna”.

Nei giorni di giovedì 9 e venerdì 10 maggio ha avuto luogo la quarta edizione degli Stati generali della natalità Un evento annuale che va in scena a Roma con l’obbiettivo di affrontare le problematiche demografiche e indagare sul declino delle nascite.

Scritto da

Stefano Reccagni

Pubblicato il

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Vogliamo che i nostri figli siano liberi. Non si tratta di convincere a fare figli, qui si tratta di mettere ciascuno nelle condizioni di decidere liberamente cosa fare della sua vita

Con queste parole Gigi de Palo ha presentato la quarta edizione degli Stati generali della natalità. Tante le posizioni emerse da questi due giorni ma soprattutto tante domande alle quali è sempre più difficile rispondere; i giovani, le nascite, la famiglia tradizionale, il diritto ad autodeterminarci. Posizioni discusse e dibattute fino a che non ha preso parola Eugenia Roccella, ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità.

La Contestazione alla ministra Roccella

Una figura delicata e spesso molto divisiva, che già in passato si era ritrovata in mezzo a dibattiti importanti non riuscendo a dire la sua e anche stavolta è andata così.

Appena iniziato il suo intervento, ecco che dalla platea si alzano grida “Vergogna, vergogna” verso la ministra. Costretta a interrompere il suo discorso, ha invitato sul palco una di quelle ragazze che la criticava. In seguito le ha lasciato leggere una breve dichiarazione contro il governo Meloni: “Sui nostri corpi, decidiamo noi”.

Dopo essere stata zittita più volte dalla platea, Roccella abbandona il palco. “Non è stata solo una censura verso di me o nei confronti del governo, – dice – ma una vera ostilità verso la maternità e la paternità”.

La solidarietà della politica

Numerosi i messaggi di solidarietà verso la ministra. In primis dal Presidente Mattarella e dalla Premiere Meloni.

Voler mettere a tacere una persona che la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e della Costituzione

Giorgia Meloni

Dichiarazioni a cui si aggiungono anche Giuseppe Conte e Matteo Renzi “Impedire di far parlare qualcuno è sempre negativo“.

L’ennesima vicenda in cui un dialogo potenzialmente costruttivo si trasforma in un battibecco dispersivo per entrambe le parti, senza che ciò giovare nulla a nessuno. Anzi, dimenticandosi che il dialogo è l’unico mezzo possibile per un reale confronto.