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Politica

Candy, la Fiom apre allo sciopero “per il futuro industriale di Brugherio”

Timori avverati per le decisioni del colosso cinese Haier sull’impianto Candy di Brugherio

Scritto da

Daniele Cassaghi

Pubblicato il

25 Gennaio 2025

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Non proprio un fulmine a ciel sereno, ma quasi. Già da tempo i sindacati erano allarmati per le decisioni che il colosso cinese Haier avrebbe preso sull’impianto Candy di Brugherio. E i timori si sono avverati: la notizia che da questo giugno non si produrranno più elettrodomestici in quello stabilimento ha fatto il giro delle testate nazionali. La stessa sorte toccherà all’impianto di Aricestii Rahtivani in Romania: il sintomo di un settore in crisi.

Cento nuovi esuberi. Fiom non esclude “le maniere forti”


Già alla fine dell’anno scorso Haier aveva concordato con i sindacati una politica di esuberi volontari per 113 unità. Con l’annuncio di lunedì 20, l’intenzione è quella di andare fino in fondo e prevederne altre 100 tra le sedi di Brugherio e Vimercate, di cui 64 dal quartier generale di Brugherio. La storia dei rapporti sindacali tra Candy e le confederazioni è sempre stata di collaborazione, nell’ambito dei rispettivi interessi. E anche in questa fase l’operazione è stata gestita tramite incentivi all’uscita volontaria.  “In fabbrica c’è un clima di attesa – spiega il segretario della Fiom Brianza, Pietro Occhiuto –  Servirà capire quale sarà il nuovo progetto industriale. Facciamo accordi per uscite incentivate, ma la gente vuole lavorare. Vuole che ci sia un futuro industriale per Brugherio”. E per questo è difficile, spiega il sindacalista, che si trovino tutte le persone necessarie a coprire gli esuberi volontari.

Tutto è quindi rimandato a mercoledì, quando Fiom Cgil e Fim Cisl incontreranno nuovamente i rappresentanti di Haier per venire a conoscenza del futuro dei siti brianzoli. A Brugherio Haier manterrà il centro direzionale europeo, l’hub europeo per l’aftersales e i ricambi, il centro europeo di design (Milan Experience Design Center), nonché i laboratori di ricerca e sviluppo per le linee di prodotto, con focus su IoT e connettività. “Non ci rassegniamo al fatto che a Brugherio non si possa produrre – continua Occhiuto – Siamo dell’idea che ci siano tutte le condizioni per continuare la produzione”. E quindi, il sindacalista rivela, la Fiom non esclude di utilizzare “le maniere forti”, cioè scioperi e agitazioni, nel tentativo estremo di salvare “il futuro industriale della città”.

Assi: “Dal 2016 iniziative di Candy interrotte”


La questione è arrivata anche sulla scrivania del sindaco, Roberto Assi. “Lunedì ci è arrivata una comunicazione da parte dell’azienda – spiega il primo cittadino – Sostengono che gli accordi sono stati fatti insieme alle sigle sindacali. Se ciò corrisponde al vero, non cambiano i nostri rapporti con Haier, perché non dismettono le strutture”. In caso contrario, “sentiremo i nostri rappresentanti in Regione”. E ci sarà da capire quanti sono i cittadini brugheresi coinvolti: se sono molti, le parole del sindaco potrebbero avere un peso maggiore sulla questione.

“Bisognerà poi capire cosa intendono fare con la convenzione per l’ampliamento dell’impianto che hanno in essere con il Comune – rivela poi Assi – Brugherio ha in essere alcune fideiussioni come garanzia. Ma dal 2016 si sono interrotte tutte le iniziative di Candy, benché la convenzione sia ancora vigente. Dovrebbe scadere entro la fine dell’anno, ma faremo una verifica su questo”. Si tratta di cifre nell’ordine delle 100/150 mila euro, ma il punto è chiaro: Candy ha rinunciato all’ipotesi di ampliarsi tempo fa. “La cosa strana è che non hanno neanche mai chiesto una riduzione dei termini della convenzione in loro favore, per pagare meno le fideiussioni”, conclude Assi.

Le mosse delle forze politiche in Regione


A Palazzo Regione sono due le forze che si muovono. In primo luogo, il Movimento 5 Stelle, che attraverso il portavoce brianzolo, Marco Fumagalli, va giù duro: “La chiusura dello stabilimento Candy di Brugherio rappresenta l’ennesima ferita al tessuto produttivo brianzolo e lombardo. È un’altra conseguenza del capitalismo selvaggio imposto dalla globalizzazione e dall’ipocrisia di un’Europa che guarda solo al mercato e ignora il valore del lavoro. La chiusura della Candy era annunciata fin dal 2018. Ignorare questi segnali da parte delle istituzioni e delle associazioni degli imprenditori è stato un comportamento irresponsabile e ipocrita. Fare finta di nulla davanti a queste dinamiche dimostra un grave disinteresse verso la tutela del nostro patrimonio industriale e dei diritti dei lavoratori”.

Per questo motivo, attraverso la consigliera regionale Paola Pizzighini, l’M5s regionale presenterà un’interrogazione diretta al presidente Attilio Fontana: “Chiederemo di intervenire con misure concrete per contrastare l’impoverimento del tessuto produttivo lombardo e per il sostegno alle imprese in crisi – rivela la consigliera –  Serve con urgenza la creazione di strumenti pubblici capaci di rilevare aziende strategiche, e profittevoli, per impedire che vengano chiuse o vendute al miglior offerente”.

La Lega, attraverso il capogruppo Alessandro Corbetta, ha chiesto un’audizione nella IV commissione “attività produttive”. L’obiettivo è quello di incontrare sia i rappresentanti del colosso cinese, sia quelli delle sigle sindacali per fare chiarezza sul futuro dell’impianto brianzolo. Un incontro voluto peraltro dagli stessi sindacati, che martedì 21 hanno chiesto di essere ricevuti da Provincia e Regione per discutere del futuro industriale lombardo e brianzolo.

La solidarietà della politica brugherese ai lavoratori


A Brugherio, il primo a intervenire è l’ex primo cittadino, Marco Troiano: “Si chiude una pagina di storia, che non è solo la storia della Candy, dei suoi ideatori e proprietari, ma anche quella di tantissimi lavoratori e di un legame con un territorio. I lavoratori, l’RSU e i rappresentanti sindacali sentano il supporto e la vicinanza della comunità brugherese”.

Il Partito democratico cittadino, dal suo blog, scrive: “In attesa dei chiarimenti che i proprietari forniranno ai sindacati entro fine mese, il nostro circolo intende esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori della Candy in questo momento di incertezza e preoccupazione”.

Infine, la lista Brugherio Futura scrive sul suo blog: “Da questo scenario emergono due elementi: nell’immediato, la necessità che le Istituzioni, a tutti i livelli, facciano la propria parte per garantire che siano tutelati i lavoratori e le loro famiglie. In prospettiva, è imperativo che le stesse istituzioni e la collettività nel suo complesso attuino una seria riflessione che finalmente metta in discussione il modello economico ultraliberista nel quale siamo sprofondati da alcuni decenni”.