Associazioni e Istruzione, Brugherio

Associazioni: un 2024 di grande lavoro per i volontari a Brugherio

I rappresentanti del Brugo, Caritas, Giunco, Lampada di Aladino e Auser tracciano il bilancio dell’anno passato, con uno sguardo al futuro.

Scritto da

Daniele Cassaghi

Pubblicato il

Condividi

Il 2024 è stato impegnativo per i volontari delle associazioni di Brugherio che, nella quasi totalità dei casi, hanno visto un aumento delle richieste dei loro servizi. Con la fine dell’anno alle porte, per molti operatori del volontariato è tempo di tracciare il bilancio di quanto fatto. E di pensare al futuro.

Abbiamo scelto cinque realtà rappresentative di Brugherio (Brugo, Caritas, Lampada di Aladino, Giunco, Auser) e chiesto ai loro referenti di raccontarci questi ultimi dodici mesi.

Il Brugo – servizi alle persone con disabilità


“In generale, l’attività del Brugo si è svolta in continuità con gli anni precedenti – esordisce il direttore Alberto MoscaLa parte più importante è stata l’ampliamento delle collaborazioni con le altre realtà, in primis Freedom Street Radio. Ci sono tante persone con disabilità che frequentano la radio”. E non c’è solo Freedom: il 2024 è stato l’anno del consolidamento delle cosiddette “reti”, delle relazioni con gli altri operatori del sociale e di volontariato per una maggiore offerta di servizi. Per questo è stato centrale il rafforzamento dei rapporti con la rete Tiki-Taka e con le aziende del territorio. Durante l’anno sono stati attivati numerosi tirocini rivolti alle persone disabili, dei quali 31 sono stati trasformati in contratti. 

Sono tutt’ora in corso i progetti di “housing” che permettono a persone con disabilità di vivere fuori dalla famiglia di origine. Si parte con un’esperienza di prova, in cui quattro o cinque persone con disabilità e un educatore iniziano a convivere nei fine settimana e nelle notti infrasettimanali. Poi, grazie a tre appartamenti messi a disposizione delle famiglie, è possibile per alcuni di loro andare a vivere insieme durante i giorni feriali – tornando nel nucleo d’origine solo nel weekend. “Non è un progetto per tutti quanti – spiega Mosca – Ma anche i nostri ragazzi di 25/30 anni hanno il desiderio di essere indipendenti”.

I numeri de Il Brugo

A oggi, il Brugo conta sei centri diurni in città, che assistono 160 persone con disabilità provenienti da 22 comuni. L’attesa è per la nuova sede di Virgo Fidelis, la prima di proprietà della cooperativa: i lavori sono iniziati in queste settimane. E nel frattempo, è stato allestito un negozio temporaneo negli spazi dell’ex Ribo. “Le persone possono venire a incontrare i nostri volontari e vedere gli articoli che produciamo nei nostri laboratori: falegnameria, ceramica e produzione della carta. Ed è possibile fare una donazione”, conclude Mosca.

Caritas – assistenza ai bisognosi e promozione della pace


“È stato un anno in salita per via della complessità dei casi, più che dei numeri di poco in aumento, pari a una decina di persone”, spiega il responsabile della Caritas a Brugherio, Livio Campara. Tuttavia, “prima la gente si presentava da noi con qualche bolletta che non riusciva a pagare, qualche affitto arretrato, richieste di cure, e assistenza da parte di anziani in solitudine. Quest’anno le situazioni che si sono presentate sono state più complicate. La gente ha cercato di risolverle e le ha trascinate troppo in là, magari sottovalutando la situazione”. 

Insomma, rivela Campara, nel 2024 in molti hanno contattato Caritas solo quando i margini per intervenire erano ridotti al lumicino. Il motivo è che spesso c’è ignoranza sulle procedure da seguire o sulle conseguenze che derivano dal reiterare i mancati pagamenti. “Se uno non paga la bolletta per un mese, il mese dopo deve pagarla per non perdere luce o gas – spiega Campara – Solo che spesso le persone si rivolgono a noi quando sono al limite o quando hanno già tolto gli allacci. Cerchiamo di aiutarli, ma la situazione è compromessa. In realtà, se uno riceve una bolletta alta, basterebbe chiamare l’ente e rateizzare”. Nei casi più gravi, soprattutto in occasione di sfratti ai danni di persone sole, “anche Caritas, a volte, non riesce a risolvere la situazione. Qualcuno si risolleva, di altri non sappiamo che fine abbiano fatto”, riflette amaro il referente dell’associazione.

Le difficoltà per italiani e stranieri

In questa dinamica pesano da un lato le difficoltà che le persone straniere incontrano con regole e documenti italiani, dall’altro la speranza che le cose cambino senza il bisogno di chiedere aiuto. E ciò si traduce nella richiesta tardiva. “Tirano all’ultimo contando di migliorare la situazione economica – spiega Campara – Quando poi vedono che non ce la fanno più, vanno ai servizi sociali, che dicono loro cosa fare. Poi, per agire in concreto vengono da noi”.

Di recente Caritas ha creato un corso di lingua per adulti, per dare alle persone straniere gli strumenti minimi in termini di lettura e scrittura italiane. Sono una ventina le persone a cui stabilmente si rivolge. A questi si aggiungono i 75 bambini stranieri, seguiti nel doposcuola per l’aiuto nei compiti laddove le famiglie d’origine non sono in grado.  

In totale, i volontari di Caritas sono tra i 75 e gli 80, di cui 20 attivi sul doposcuola, 25 nel centro ascolto, e 15 o 16 nella distribuzione del vestiario per i bambini da zero a sedici anni (il cosiddetto “Baby guardaroba”). Sono affiancati da coloro che si occupano più nello specifico della burocrazia, permettendo così lo svolgimento delle attività da parte dei volontari.

La Lampada di Aladino – supporto ai pazienti oncologici e prevenzione


“Quest’anno è andata molto bene, se si può usare questo termine nel nostro caso – spiega Anna Raffaele della Lampada di AladinoAbbiamo avuto più persone che si sono rivolte all’associazione”. Sembra un paradosso, ma non lo è: la notizia di un tumore non è mai buona. Lo è invece il fatto che le persone scelgano di rivolgersi a chi può aiutarle. 

Lo spiega la stessa Raffaele: “Purtroppo i numeri delle persone che si ammalano di cancro sono in aumento. Ma sempre più gente chiede supporto e non si limita a ‘subire le cose’. C’è una consapevolezza maggiore: chiedono a noi per capire meglio la diagnosi, le terapie e per avere un supporto psicologico. Il chiedere aiuto è una scelta intelligente: le situazioni come quelle oncologiche difficilmente si affrontano da soli con i giusti strumenti”.

Tra i servizi più richiesti nel 2024, c’è quello dei trasporti dei pazienti. Grazie al lavoro dei volontari, sono stati effettuati tra i 400 e i 450 trasporti nel corso dell’anno, per un totale di oltre 10 mila chilometri percorsi. Numeri in crescita per le visite di prevenzione rivolte al pubblico generale, che hanno toccato quota 280. In aumento anche le richieste di supporto psicologico, con più di 100 incontri effettuati. 

I progetti avviati

In corso ci sono tre grandi progetti. Il primo, “Bridge the gap”, mira a formulare proposte per una migliore presa in carico dei pazienti con tumori del sangue, soprattutto in relazione alla gestione dei tempi. Il secondo, “Fit to win”, promuove l’attività fisica sia in ottica di prevenzione delle patologie oncologiche, sia in ottica di una migliore risposta alle cure e di una maggiore aspettativa di vita. L’ultimo progetto ha come obiettivo la consapevolezza da parte dei medici degli effetti collaterali delle terapie e dei modi per mitigarli diversi dal ricorso ad altri farmaci.

Infine, “una cosa che mi ha colpito è che nel secondo semestre siamo stati contattati molto spesso attraverso social e siti internet – conclude Raffaele – Cambiano le modalità di richiesta: spesso sono i figli e i nipoti che cercano in internet e poi consigliano i familiari”.

Il Giunco Odv – promozione del diritto allo studio


“Come Giunco il nostro obiettivo è di dare una mano agli studenti volenterosi in difficoltà economica e in difficoltà di apprendimento – spiega il presidente Fulvio BellaDiamo un contributo economico e in alcuni casi educativo, attraverso i nostri volontari. La nostra forza è avere rapporti uno a uno tra volontari e ragazzi”.

Quest’anno sono state un centinaio le domande arrivate al Giunco da scuole e servizi sociali. A una cinquantina di ragazzi è stato corrisposto il contributo economico e quindici studenti sono stati affidati ai volontari per avviare il rapporto educativo uno a uno. Nel 2024, sono stati raccolti 10 mila euro. Inoltre, la Lega ciclistica Brugherio 2 di Carlo Pirola ha deciso di donare i proventi della vendita del calendario che ogni anno realizzano con il maestro Elio Nava, proprio al Giunco e al Brugo. Al primo sono andati 3 mila euro, ai secondi quasi 5 mila euro. Ai finanziamenti contribuisce anche la vendita del libro scritto dal presidente, dal titolo “Ogni strada è bella”. 

“Le richieste sono sempre in crescita, perché la povertà e le difficoltà delle persone sono in crescita – spiega Bella – Rispondiamo in base al denaro di cui disponiamo. Se avessimo più risorse, potremmo dare più contributi. In maggioranza seguiamo ragazzi di origine straniera, e molti di loro sono di seconda o terza generazione. Per quanto la famiglia d’origine si impegni, ci possono essere difficoltà culturali”. Ma gli ostacoli non impediscono di ottenere ottimi risultati: “Vogliamo sottolineare i molti successi educativi. Abbiamo avuto ragazzi che abbiamo portato dalle elementari all’università”. 

Auser – attività per la terza età e servizi per le persone fragili


“Con la maggiore affluenza nel 2024, abbiamo aumentato il numero di corsi disponibili, con una buona partecipazione”, dichiara Valentina Rotta, responsabile provinciale di Auser, parlando delle attività all’ex Maria Bambina a Brugherio. In città l’associazione gestisce il centro anziani grazie a una convenzione con il Comune proprietario degli spazi. 

Ma la vera novità del 2024 è stata l’apertura dello sportello socio-sanitario, con volontari formati appositamente. L’obiettivo è quello di fornire orientamento ai cittadini più fragili verso i servizi sociali e sanitari di cui hanno bisogno. È possibile rivolgersi allo sportello il mercoledì in sede senza appuntamento o negli altri giorni previo appuntamento. “Abbiamo preso contatti con la casa di comunità di Brugherio – spiega in proposito Rotta – l’idea è quella di fare rete”. 

Il servizio di accompagnamento dei pazienti sui luoghi di cura ha avuto un’impennata di richieste in tutti i comuni in cui opera Auser, inclusa Brugherio. Si tratta di un servizio a cui ci si rivolge spesso in maniera occasionale in cambio di un’offerta libera. Sono tuttavia in essere alcune collaborazioni fisse, come con l’Rsa Bosco in Città, con appuntamenti più regolari. 

I nuovi corsi di Auser

Durante l’anno sono stati poi aperti nuovi corsi, come quello di arte-terapia o di fotografia con cellulare per chi non ha competenze digitali. “Abbiamo notato che il passaparola funziona bene: quando qualcuno inizia a frequentarli poi è normale che lo racconti e arrivino più persone”, continua Rotta. E da qui la maggiore affluenza. Inoltre, sulla scia del successo delle proposte legate al benessere fisico e mentale, in cantiere ce n’è un altro, “Yoga della risata”, da tenere con la collaborazione di una psicoterapeuta qualificata. L’idea è di proporre alcune lezioni di prova nei prossimi mesi.

Inoltre, sono aumentate le giornate di apertura straordinaria per feste e momenti di aggregazione, inclusa una vera e propria gara di ballo rivolta agli anziani del centro. Per il futuro, oltre ai nuovi corsi, l’idea è quella di effettuare le giornate di cammino sociale rivolte agli anziani in luoghi di interesse culturale fuori da Brugherio, pur tenendo conto delle esigenze di mobilità dei partecipanti.

Auser conta a Brugherio sei volontari allo sportello socio-sanitario, una persona dedicata al presidio della struttura e due che assistono ai corsi. Gli insegnanti sono collaboratori che prestano la loro opera in maniera professionale.