Simone Cellamare
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Simone Cellamare, a Brugherio un Campione d’Italia.. col brivido

A Simone Cellamare. quindicenne che vive a Brugherio, non sembrava vero di giocare la finale scudetto del campionato. Finché non si è svegliato il giorno della partita con la febbre non sapendo cosa fare

Scritto da

Stefano Reccagni

Pubblicato il

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Un Campione d’Italia col brivido. O meglio, coi brividi. È iniziato tutto la mattina del 28 giugno scorso, quando Simone Cellamare, quindici anni, di Brugherio, da poco svegliatosi nel suo hotel a Recanati, si rende conto di non stare troppo bene. Proprio quel giorno, il giorno della partita, ma non una partita qualunque: la finale scudetto. Raggiunta dopo una stagione difficile che ha premiato gli sforzi suoi e dei suoi compagni, con la possibilità di giocarsi il titolo nazionale. La partita è alle 18.30 contro l’Arezzo, allo stadio Nicola Tubaldi di Recanati, ma Simone dieci ore prima guarda il termometro che segna maledettamente 38 di febbre. Forse l’ansia per la partita o una notte passata in bianco, ma il responso del termometro è inequivocabile. E ora, che si fa?

La mamma è d’accordo, Simone Cellamare gioca


Simone vuole giocare a tutti i costi, non se ne parla proprio di restare in panchina per novante minuti guardando i suoi compagni lottare senza poterli aiutare. Ci siamo un po’ impasticcati, rivela. La Tachipirina per un attimo diventa più importante del pallone da calcio, con Simone che stringendo i denti si sente pronto per scendere finalmente in campo.

È d’accordo anche la mamma Stefania, che stavolta non ha nemmeno bisogno di dargli il via libera. Sa quanto questa partita conti per suo figlio, un treno in corsa pronto per arare la fascia sinistra anche in finale.

La Pro Sesto è campione


Cellamare scende in campo e domina la sua zona di campo come ha sempre fatto in stagione, dimenticandosi in fretta della febbre “In campo non me ne sono neanche accorto, c’è l’adrenalina e quindi ho giocato tranquillamente

I novanta minuti di gioco passano in fretta e il risultato dice ancora 1-1. Servono i tempi supplementari per assegnare un trofeo che entrambe le squadre meriterebbero. Ma si sa, il calcio è un gioco crudele, e alla fine solo una potrà festeggiare.

Si va ai calci di rigore, segnano tutti, l’unico a sbagliare è il capitano dell’Arezzo, che consente così ai lombardi di festeggiare al termine di una stagione fantastica. Il sigillo finale lo appone Pozzi, che segna il rigore decisivo e regala alla Pro Sesto lo scudetto Under 15 di serie C.

Il post partita


Sembra un sogno, Simone Cellamare dodici ore prima era a letto a provarsi la febbre e ora è sdraiato sul campo di Recanati con una medaglia al collo e la coppa in mano. Che dire, una partita bellissima. Combattuta, tirata. Siamo contenti di averla vita. Conclude dedicando la vittoria alle persone che gli stanno intorno È per tutti quelli che mi vogliono bene. Li ringrazio uno ad uno. I miei genitori e anche i nonni

La storia di Simone Cellamare è stata resa da pubblica dal settimanale Sprint e Sport, da cui abbiamo estratto i virgolettati. Potete leggere qui l’articolo integrale da cui è tratto questo pezzo.