Presidente del Consiglio per quattro volte, leader di Forza Italia, ma anche imprenditore nel campo dell’edilizia e della televisione, presidente del Milan più vincente della storia e poi del Monza, Silvio Berlusconi ha fatto la storia d’Italia degli ultimi cinquant’anni. Netflix con la serie Il giovane Berlusconi, ripercorre le tappe della sua ascesa: dagli inizi come imprenditore fino ai vertici della politica nazionale.
Berlusconi, gli anni della giovinezza e i primi passi nel mondo dell’imprenditoria
La sua storia invece inizia in via Volturno 34 a Milano, quartiere Isola. Qui viene cresce con il padre Luigi, direttore della Banca Rasini, e dalla mamma Rosa, casalinga. Il nome della via, non a caso, è familiare agli abitanti di Brugherio. È proprio qui infatti che il giovane Berlusconi muove i primi passi nel mercato dell’edilizia, acquisendo terreni con lo scopo di costruire un grande complesso residenziale: l’Edilnord.
La formula di queste città dentro la città ebbe molto successo, arrivando all’apice con la costruzione di Milano 2, un’oasi nella città meneghina fornita di tutti i comfort possibili: un centro religioso, una palestra, un centro sportivo, un ospedale e molto altro. C’è perfino una tv via cavo: si chiama Telemilanocavo, pensata per i residenti di Milano 2, trasmette le attività giornaliere che si svolgono nel quartiere residenziale.
Telemilano 58
Tutto muta nel 1976 quando l’emittente, piena di debiti e acquisita da Silvio Berlusconi, cambia il nome in Telemilano 58. È in questo periodo storico che il giovane imprenditore intravede un nuovo mercato in cui inserirsi. In quel momento però la televisione era soltanto pubblica e l’emittente nazionale Rai non vedeva di buon occhio la nascita di competitor privati.
Berlusconi tuttavia non si scoraggia e capisce il punto debole della televisione pubblica: non avendo grandi spazi per la pubblicità non permette alle piccole imprese di crescere. Decide di pensarci lui stesso: Telemilano diventa Canale 5, la prima rete privata a carattere nazionale nasce nel 1980. Per l’occasione strappa alla Rai Mike Buongiorno, il conduttore più importante di quel periodo. Altri elebrei personaggi lo seguiranno, quali ad esempio Claudio Cecchetto, Corrado, Pippo Baudo, Barbara D’Urso, raffaella Carrà e Claudio Lippi.
Inoltre per differenziarsi dalla Rai trasmette cartoni animati come Jeeg robot e Mazinga, ottiene la licenza per ritrasmettere in esclusiva cinquanta film. Quindi forma una rete di venditori che girano per la penisola offrendo spazi pubblicitari. Per fare affari però deve trasmettere in diretta nazionale, cosa che in quel momento non è consentita dalla legge. L’intuizione di Berlusconi per ovviare a questo problema è lo stratagemma del pizzone: cioè una videocassetta registrata che viene spedita a 50 emittenti in tutta Italia e riprodotta in contemporanea, creando l’illusione di una trasmissione in diretta nazionale.
Italia 1, Rete 4 e la legge Mammì
Nel 1982 Berlusconi acquista Italia 1 e due anni più tardi Rete 4. Negli anni ’80 gli ascolti di queste reti crebbero progressivamente, grazie anche all’acquisizione di molti artisti provenienti dalla Rai, come dicevamo in precedenza.
Tra il 13 e il 16 ottobre le reti di Berlusconi vengono oscurate con l’accusa di aver infranto la legge che puniva chi “stabilisce o esercita un impianto di telecomunicazioni sera aver prima ottenuto la relativo concessione o l’autorizzazione.” In questa occasione gli venne in soccorso Bettino Craxi, leader del Partito Socialista e presidente del Consiglio.
Fu proprio lui infatti a creare i cosiddetti decreti Berlusconi, temporanei fino a quando, nel 1990, la legge Mammì regolamentò il mercato radiotelevisivo nazionale, pubblico e privato. Da quel momento Silvio Berlusconi ebbe la strada spianata che lo portò, in seguito, ad essere stato l’unico politico ad aver ricoperto contemporaneamente il ruolo di Primo Ministro italiano e di proprietario di un impero mediatico.
Berlusconi e i forti legami con Brugherio
Per ben due volte Brugherio ha tenuto a battesimo iniziative di Silvio Berlusconi. Prima come imprenditore e poi come politico. Nel 1964, come dicevamo all’inizio, prende il via la sua carriera di costruttore, nell’attuale via Volturno, con l’apertura del cantiere per la costruzione del quartiere Edilnord, che prese il nome dal nome dell’impresa edificatrice. Mentre il 10 dicembre 1993 nacque in via Cavour il primo club Forza Italia del Paese.