sabato, Dicembre 13, 2025
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Davide Balbo: Zolder, Magny-Cours e Portimao nel 2026

Davide Balbo, il Geometra Volante, traccia un bilancio positivo del 2025, tra C1 Cup (con Zolder come miglior gara), CFB e karting con KRT Milano. Riscoperta la passione per il karting, il cui livello è definito "assurdo". Per il 2026 l'obiettivo è trovare un "sedile stabile" in C1 Cup per puntare alla top 5, portando piloti di fiducia per "costruirsi" i risultati.

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A chiusura di una intensa stagione agonistica, con gare disputate nella C1 Cup sui circuiti del Nord Europa, gare in Italia per il campionato CFB e gare sui kart con il Team KRT Milano, Davide Balbo, il Geometra Volante, delinea un consuntivo del suo 2025 dal punto di vista sportivo, dettando le condizioni da creare e gli obiettivi da raggiungere per un 2026 che spera meno incerto e più incentrato sulle prestazioni e sui risultati.

Balbo, come considera globalmente la sua stagione sportiva?

È stata una stagione di alti e bassi, ma tutto sommato sono soddisfatto. Ho fatto parecchie esperienze e qualche soddisfazione comunque è arrivata, questo è importante. Mi sono divertito e non è una cosa trascurabile. Sto riscoprendo anche il karting di cui mi ero un po’ disinnamorato; ero più propenso alle corse in auto che, essendo una novità, assumevano più fascino. Nell’insieme sto riscoprendo tutta una serie di cose che mi hanno portato a rivedere i piani per il futuro.

In campo internazionale ha fatto tre gare. Si può dire che la migliore è stata quella di Anneau du Rhin?

La migliore è stata Zolder, a mio parere. Se Anneau du Rhin è stata quella dove siamo arrivati più avanti e abbiamo portato a casa anche la coppa di categoria, per soddisfazione personale, velocità in pista e limite acquisito della macchina, a Zolder ero arrivato a girare quasi come i primi. A differenza di Anneau du Rhin, dove ho faticato a trovare il ritmo. A Spa invece ci sono state troppe incognite: problemi di affidabilità, problemi di fiducia nella macchina… non ho neanche spinto più di tanto, perché una volta che sei indietro capisci che è inutile forzare per nulla.

Spa era il momento clou della tua stagione. Ha rischiato di non farla, quindi l’importante era esserci e ha gareggiato. Per il prossimo anno però penso che abbia in mente qualcosa di diverso.

Per la C1 Cup l’obiettivo è trovare un sedile stabile con un gruppo affiatato, un gruppo di cui fidarmi. È quello che un po’ mi è mancato nelle esperienze avute fino ad ora. Ci sto lavorando, la stagione 2026 è “under construction”. L’ideale sarebbe trovare una squadra dove poter fare una seconda macchina e riuscire a portare anche i miei piloti di fiducia, perché a quel punto i risultati ce li costruiamo noi. Non gareggerei alla cieca, da solo.

Conta molto l’affiatamento con gli altri piloti? Cioè, correre con piloti che non conosce e portare invece il proprio equipaggio sono due cose diverse?

Conta soprattutto nei dettagli. Se gareggi con un pilota che conosco, lo metto in macchina al primo turno in modo che possa dare delle indicazioni che permettano di migliorare la macchina, come ad esempio la rigidezza o la pressione delle gomme, per prevenire eventuali problemi e non aspettare che quel problema diventi una rottura. Andare a correre in altri team e non sapere con chi corri… ci vai, ma punti a fare ognuno il proprio massimo individualmente, com’è stato per Spa.

A quali altre gare internazionali vorrebbe partecipare il prossimo anno?

Vorrei continuare con la C1 Cup. Sto lavorando per andare a correre a Zolder, a Magny-Cours (che non sono riuscito a fare quest’anno) e riproporre Spa. Mi tengo per ultimo il jolly della 24 ore di Portimao, in Portogallo. Valuterò in base a come si evolve la stagione.

In Italia invece che cosa bolle in pentola?

In Italia, con la C2 campionato italiano CFB, faremo Cervesina e la 12 ore di Varano de’ Melegari. Con i Go-Kart puntiamo al campionato SWS, la Sodi World Series. E lì ci saranno diverse gare anche all’estero, sempre di 24 ore. Quest’anno abbiamo fatto Lione, l’anno prossimo vogliamo andare a correre probabilmente in Spagna o in Portogallo… ci sono tutta una serie di gare estere interessanti.

Dal punto di vista delle prestazioni che risultati vorrebbe raggiungere?

Per la C1: trovare il team giusto e portare a casa piazzamenti nei primi cinque della classifica, oppure nei primi dieci. Vorrei quindi migliorare quanto fatto lo scorso anno e salire di livello. Sui Go-Kart: più podi possibili, più vittorie possibili.

Parlava poco fa del riscoperto amore per i Go-Kart, questo la porterà a gareggiare di più il prossimo anno sui kart?

Ho riscoperto la passione, o comunque la voglia di fare. Mi sto allenando in modo da essere competitivo insieme ai miei compagni per poter dare un supporto importante, perché il livello dei Go-Kart rental è assurdo, è molto alto. È più alto che in macchina, se stiamo a vedere. Siamo un team che lotta sempre per il podio o la vittoria. Quindi bisogna essere al top. L’obiettivo del Team KRT Milano l’anno prossimo è quello di rientrare in quella classifica e di partecipare alla finale.

È fattibile?

Sì, ne ho fatte tre di finali mondiali negli anni passati: nel 2015, 2018 e 2019. Il migliore risultato è stato il sesto posto, nel 2019. Non è impossibile, è fattibile. L’abbiamo già dimostrato, bisogna semplicemente mettere tutti i tasselli insieme.

La sua famiglia che dice?

Mia moglie è contenta perché mi vede felice. Quando mi vede felice, è felice anche lei. Mi ha seguito quando ero più giovane; adesso è stancante, quindi mi lascia andare. Fino a quando mi vedrà soddisfatto e felice di quello che faccio, e fino a quando potrò permettermelo, mi supporterà sotto tutti i punti di vista.

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