Vicende sul numero legale a parte, il bilancio di previsione per il triennio 2026-2028 è stato approvato anche quest’anno. E con esso tutti i documenti connessi, tra cui una nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione, la ricognizione delle società partecipate e le aliquote fiscali. “Amministrare bene significa tenere insieme rigore e attenzione alle persone. Lo facciamo senza nuovo indebitamento, invertendo una tendenza che ha segnato la città per oltre vent’anni. Anche in momenti difficili, oggi i risultati sono chiari”, è il commento social del sindaco Roberto Assi.
Le principali misure
Con la manovra di quest’anno si introducono diverse novità. Le più evidenti sono l’agevolazione per il secondo figlio per quanto riguarda la refezione scolastica e l’introduzione di una nuova fascia da 6,27 euro a pasto per gli ISEE tra i 30 e i 40 mila euro.
Ci sono poi l’anticipo delle somme per gli interventi in materia di spazi sportivi e biblioteca: i primi (circa 2 milioni di euro) in vista della nuova struttura che dovrà sorgere di fianco al centro Cremonesi; i secondi (circa un milione di euro) andranno a coprire i lavori di messa in sicurezza e per l’impianto di condizionamento, atteso da molti anni.
Spazio anche alle assunzioni, con un incremento dell’organico della Polizia Locale, che passa da 13 a 24 unità. Una scelta nel mirino dalla Lega che, con un intervento di Stefano Manzoni nello scorso consiglio, auspicava che i futuri reclutamenti fossero in altri settori, ma ribadita con forza da Bpe a seguito dell’esplosione del bancomat della posta di San Damiano.
Ed è in questo bilancio che trovano posto gli investimenti finanziati dall’avanzo, che fino all’anno scorso ammontava alla cifra di 8,3 milioni di euro. È infatti in arrivo la riqualificazione del mercato cittadino e di ampie zone della città, con un piano di interventi triennale per rifare strade, piazze e rotatorie, tra cui quella su viale Lombardia a San Damiano prevista per il 2028.
Confermate le aliquote massime di Imu e addizionale Irpef
Come anticipato dall’assessore al Bilancio, Massimiliano Balconi, il carico fiscale non è stato abbassato. Anche per il 2026, l’IRPEF comunale resta allo 0,8% e l’IMU conferma l’aliquota massima. In linea con Balconi, il sindaco Assi ha tenuto a dire che il tema è il rapporto tra pressione fiscale e servizi offerti, più che il carico fiscale in sé.
“Avevamo detto che avremmo abbassato le tasse nel 2018 – puntualizza Assi – Avevamo tutti detto che serviva uno choc fiscale. Nel 2023, nel nostro programma, non c’è scritto che avremmo abbassato le tasse. Ho preso la pagina della campagna elettorale, quanto di più pubblico ci possa essere. Abbiamo detto che secondo noi il livello di pressione fiscale non era adeguato ai servizi e che avremmo fatto di tutto per adeguare i servizi al livello di pressione fiscale. Non abbiamo detto che avremmo abbassato le tasse”.
Assi ribadisce poi di avere mantenuto la promessa di investimento dei soldi dell’avanzo e rivendica di “non avere fatto debito, non solo con i mutui, ma anche evitando forme di finanza di progetto impostate in modo discutibile, che sottraggono fondi ai servizi per vent’anni”. Né di avere redatto un bilancio “che si regge sulle multe”.
Il programma di Roberto Assi in tema fiscale
Il programma elettorale ufficiale e depositato di Assi recita così, alla voce Politiche di bilancio e fiscali: “Brugherio è una delle città con il più alto livello di tassazione di tutta la provincia. Tale pressione fiscale deve corrispondere a un altrettanto elevato livello di servizi erogati alla cittadinanza. Per poter procedere a una riduzione della pressione fiscale, occorre porre in essere una politica di bilancio oculata, senza avanzi ingiustificati”.

Mentre la voce “Fiscalità” dei “Temi politici” della lista Bpe titola: “Siamo convinti che ridurre le tasse non solo sia giusto e doveroso, ma rappresenti anche una necessaria misura di buona amministrazione”. E in un passaggio recita: “La nostra Amministrazione, dando attuazione a proposte già avanzate e validate in sede tecnica, ridurrà sensibilmente l’imposizione fiscale comunale”. Si tratta però – è bene ribadirlo – del manifesto politico della lista che esprime il sindaco e non del programma ufficiale depositato in vista delle elezioni del 2023.
Il dibattito su Cap Holding
Nell’ultima seduta del consiglio comunale è stata poi discussa la revisione periodica delle società partecipate da Villa Fiorita. I riflettori si sono accesi su Cap Holding. Brugherio detiene infatti quote di due diverse società che operano nel settore idrico, Cap e Brianzacque, ma che forniscono servizi diversi.
Dato che non è chiaro cosa la legge imponga in questi casi, lo studio D’Aries e Partners ha ricevuto un incarico da 8.500 euro (IVA inclusa) per valutare se Brugherio sia legittimata a mantenere le quote di Cap.
Un emendamento alla delibera, presentato dal sindaco Assi, proponeva di inserire nelle premesse l’informazione relativa a questo incarico “per trasparenza”. Il deliberato è rimasto però intatto. Ed è su questo punto che il dem Pietro Virtuani ha voluto pungere: “Diciamoci la verità, questo emendamento serve a tenere insieme la maggioranza, in cui ci sono visioni differenti sulle partecipate”.
Il principale critico nei confronti del mantenimento delle quote di Cap è Massimo Pirola di Bpe: “La preoccupazione che volevo presentare questa sera è se abbiamo rispettato i parametri. E uno dei parametri per mantenere la doppia partecipazione in società dello stesso ambito è che bisogna giustificarla”, ha dichiarato in consiglio.
Di converso, chi sostiene che le quote di Cap vadano mantenute fa leva sul fatto che Cap eroga un servizio per Brugherio – la depurazione – diverso da quello fornito da Brianzacque. E non sarebbe possibile affidare un servizio pubblico a una società partecipata senza detenerne una partecipazione.





