mercoledì, Novembre 19, 2025
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Il teatro di Michela Rebuffi: dall’educazione al giallo interattivo

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Il teatro per stare insieme senza filtri e per scoprire se stessi. È questa la filosofia alla base di Giocoteatro, un articolato progetto teatrale ideato e diretto da Michela Rebuffi. L’abbiamo incontrata per farci raccontare la sua storia e parlare del giallo interattivo che porterà in scena 22 e 23 novembre: Morte al castello.

Dal palcoscenico all’educazione

Il percorso di Michela Rebuffi parte dagli studi in Scienze dello Spettacolo, durante i quali entra in contatto con il teatro d’autore. È lì che scopre una verità fondamentale: il teatro è in grado di “smuovere anche emozioni molto profonde”. Decide, così, di completare la sua formazione con una laurea in Scienze dell’Educazione. Dall’incontro tra queste due anime nasce, nel 2019, Giocoteatro. La pandemia dà la spinta decisiva: quando tutto si ferma, il teatro diventa il modo più naturale per soddisfare la “voglia di stare insieme” delle persone.

Giocoteatro oggi: per tutti, dai 3 ai 72 anni

Oggi il progetto abbraccia tutte le età. È presente nelle scuole con percorsi curricolari ed extracurriculari e conta cinque compagnie di adulti. Il metodo è sempre lo stesso: l’autonarrazione. Con i bambini il copione lo scrivono loro stessi, guidati da una mediazione leggera: la capacità di autoregolazione che dimostrano stupisce ogni volta. Con gli adulti si parte da un testo esistente, che viene poi riscritto collettivamente. In entrambi i casi, il cuore resta uno: portare se stessi sul palco.

In scena con un giallo interattivo: “Morte al castello”

Il 22 e 23 novembre la compagnia Varietà di Giocoteatro porta in scena un giallo comico: Morte al Castello. Ispirato all’omonimo romanzo, andrà in scena presso il Cinema Teatro San Giuseppe, in via Isimbardi 30, a Bresso. Questo non sarà un normale spettacolo: il pubblico diventa co-protagonista e deve risolvere il mistero. In palio, un premio per il miglior detective. “Succede di rado di poter interagire davvero con gli attori”, spiega Rebuffi. “Questa volta, vogliamo distruggere la quarta parete e creare uno spettacolo che sia ogni sera diverso e unico“.

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