Tornare a casa per le vacanze di Natale è davvero diventato un lusso? Oggi sono sempre di più le persone fuori sede, costrette — o semplicemente spinte — a vivere lontano dalle proprie radici. C’è chi parte per studiare, chi per lavoro, chi per inseguire nuove opportunità o il sogno di un futuro costruito altrove. Ma il discorso tocca in modo particolare chi è nato nel Sud Italia e ha scelto — o dovuto — trasferirsi nelle grandi città del Nord.
L’utopia del ritorno
Poi arriva quel momento tanto atteso: il ritorno “a casa”, anche solo per pochi giorni. Perché, se è vero che “casa” oggi significa spesso un appartamento in affitto o un’abitazione comprata dopo anni di sacrifici, è altrettanto vero che, quando si avvicinano le feste, il pensiero corre inevitabilmente verso la famiglia, gli amici di sempre, le abitudini di un tempo.
A frapporsi tra il desiderio di tornare e la realtà, però, c’è la solita corsa contro il tempo, e contro i prezzi. Biglietti del treno esauriti, voli alle stelle, ricerche infinite tra siti e app nella speranza di trovare l’occasione giusta. Anche quest’anno, con l’avvicinarsi del Natale, il “caro trasporti” rischia di trasformare il semplice desiderio di rientrare in un’impresa economica per molti studenti e famiglie.
Le cause
Provando ad analizzare da vicino cosa si nasconde dietro al caro prezzi sui voli o sui treni, vediamo emergere diversi ingranaggi. Il motivo principale è l’alta stagione, il periodo di festa, dove il picco della domanda – per chi va da Nord a Sud – traina il rialzo i biglietti.
A questo si aggiunge il ruolo delle strategie di prezzo, concettualmente aggressive: l’utilizzo di algoritmi che monitorano domanda, posti residui e tempistiche, fanno gioco-forza salire i listini. Il risultato è molto semplice: i voli interni spesso arrivano a costare molto più rispetto a un volo all’estero. Il caso eclatante di Pasqua 2025, riportato da TGCOM24, ne è la prova: il volo Milan-Brindisi costava più di quello per New York.
I dati verso Natale 2025
La redazione di HeoPost ha approfondito questo tema facendo una ricerca dettagliata, attraverso i siti web delle principali compagnie aeree sul nostro territorio, per capire quali sono – ad oggi, metà novembre 2025 – i prezzi per un eventuale ritorno a casa.
La tratta Milano-Catania in bassa stagione ha un costo medio di 50€, che può eventualmente aumentare in base a orario di partenza e weekend. Nei giorni che anticipano Natale, lo stesso volo sola andata, può costare da un minimo di 207€ ad un massimo di 320€. Sotto data, con ITA, il prezzo arriva addirittura a 600€. La situazione si ripete anche con i voli verso la Calabria: Milano-Lamezia Terme, ad esempio, parte da 178€ e arriva ad un massimo di 212€. Secondo uno studio di Euroborsa risalente a dicembre 2024, l’elenco delle regioni più colpite, ovvero Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, hanno subito incrementi che vanno dal +400% al +700%.
L’avvicinarsi di Natale 2025 combacia ancora una volta con lo spettro caro-voli e caro-treni, all’interno di una situazione difficile e che non sembra poter cambiare. Alcune Regioni hanno provato ad adottare qualche misura. La Sicilia, ad esempio, ha esteso per tutto il 2025 un contributo regionale valido fino al 31 dicembre, dove i residenti possono ottenere uno sconto pari al 25%. Discorso simile per la Sardegna, ma la realtà è che queste misure – soprattutto all’interno di famiglie con bambini – non possono bastare.





