Dopo due giorni in sordina a causa del maltempo, sabato 30 agosto la Festa provinciale della Lega si anima finalmente di elettori e simpatizzanti che brulicano all’interno dell’area feste di via Aldo Moro, in spasmodica attesa del vicepremier e ministro delle infrastrutture, che per la gente di Pontida soltanto il Capitano Matteo Salvini. Il segretario del Carroccio giunge direttamente da un’altra festa nella bergamasca, ed è forse per questo che il suo arrivo a Brugherio, previsto per le 22, slitta di circa venti minuti. La gente all’interno inganna il tempo mangiando e chiacchierando mentre il popolo del liscio dà il via alle danze, proprio di fronte al palco dove salirà Salvini, che è ormai un habitué: infatti già da diverse edizioni apre la festa provinciale del partito.
L’arrivo a Brugherio del ministro Salvini
Salvini scende dalla sua auto intorno alle 22:20 e come prima cosa saluta gli uomini della polizia presenti. Poi varca il cancello d’ingresso e abbraccia il padrone di casa, Maurizio Ronchi, avviandosi insieme per il breve tratto che li separa dal palco. La breve camminata diventa presto una lunga processione di selfie e video, moltissimi dei presenti vogliono per loro “un pezzo” di Salvini. Consapevole del ruolo che si è cucito addosso di uomo del popolo, della gente, è disponibile e cortese con tutti. Si ferma poi qualche minuto con i giornalisti presenti, i primi a porgli una domanda siamo noi di Heo Post.
Ministro, come procedono i lavori per le Olimpiadi di Milano – Cortina?
“Sono estremamente soddisfatto, abbiamo recuperato i ritardi che avevamo ereditato, tutte le infrastrutture che serviranno in Lombardia e Veneto saranno pronte per il 6 febbraio in occasione della giornata inaugurale, allo stadio San Siro. Sono già stati venduti 800.000 biglietti, 2 milioni le persone che attese da ogni parte del mondo, 3 miliardi di telespettatori e realizzazione di tante infrastrutture, come ad esempio la superstrada Lecco – Bergamo e come la pista per il bob, su cui nessuno credeva: devo ringraziare l’impresa Pizzarotti, i tecnici, gli ingegneri e gli operai che hanno lavorato in maniera incredibile“.
Salvini “Ok al prolungamento fino a Monza della M5”
Le domande si susseguono, gli argomenti sono i più disparati. Dal prolungamento della M5 fino a Monza, “Lo scostamento delle risorse dal prolungamento di M4 verso Segrate a quello verso Monza sulla M5? Il sindaco di Milano Sala e il governatore Fontana mi hanno prospettato questa ipotesi. Io sono a disposizione del territorio, una volta che saranno stati sentiti i sindaci dei comuni coinvolti, per me è luce verde.”Sono autonomista, quindi il territorio mi deve dire dove servono le fermate e su quale linea”, a Macron e il conflitto tra Russia e Ucraina “Noi abbiamo sempre approvato tutti gli interventi in difesa del popolo ucraino, Macron troppo spesso parla di guerra, di armi e di ombrello nucleare”
Prosegue “La Francia è pronta a combattere, gli italiani no, non hanno nessuna voglia di mandare i propri figli e nipoti e combattere e morire in Ucraina. Dobbiamo sostenere gli sforzi di Trump per portare Zelensky al tavolo della trattativa“, fino allo striscione di contestazione che era stato apposto sui cancelli dell’area feste, poi rimosso dalle forze dell’ordine, che recava la scritta Complici di genocidio “Rispondo lavorando per la pace, non fomentando l’odio e le tensioni. Sta succedendo quello sappiamo per colpa della più grande strage di ebrei dai tempi di Hitler. Mi piacerebbe che quelli che ci contestano si occupassero della liberazione degli ostaggi, ancora in mano ad Hamas. Speriamo e lavoriamo per la pace in Ucraina e Gaza, magari già per la fine del 2025”.
Dal palco i cavalli di battaglia
Non c’è più tempo, il palco e la sua gente lo aspetta. I balli e la musica momentaneamente si interrompono, ubi maior, tango cessat. A introdurlo sul palco è naturalmente Maurizio Ronchi, “Siamo felicissimi di averlo tra noi, anche perché arriva da altre città, da altri impegni, il nostro segretario Matteo Salvini”. Ed è proprio qui, nel ruolo di solleticatore della pancia del popolo, di grande intercettore degli umori dell’uomo e della donna della strada, che dà il suoi meglio. Sa toccare i tasti giusti, sfiorare le corde più sensibili, pestare i calli più dolenti per sollevare l’irritazione della gente comune e conservare il suo consenso, almeno tra i fedelissimi.
Il primo applauso però non lo reclama per sé, ma per i volontari che stanno lavorando per la riuscita della festa. Poi si comincia a fare sul serio, attingendo a tutto il repertorio classico: parla di immigrati irregolari e non può mancare l’intramontabile “rimandiamoli a casa loro”. Si prosegue poi con la difesa della famiglia tradizionale, con la rottamazione delle cartelle esattoriali e del decreto sicurezza. Parla poi, come ha fatto poco prima coi giornalisti, del tanto atteso prolungamento della M5 che “finalmente si farà, dopo decenni di promesse” (probabilmente si confonde col prolungamento della M2 da Cologno Nord, quello si atteso da decenni, mentre la M5, su sui saranno dirottati i fondi pubblici, è operativa da pochi anni), delle Olimpiadi invernali fino alla superstrada Lecco – Bergamo.
È tutta una questione di ponti
Poi sposa il tema delle infrastrutture e della pace con un ponte, anzi, con il ponte “Questa settimana ho avuto la fortuna e il piacere di incontrare Papa Leone XIV, con lui abbiamo brevemente parlato di pace. Perché è su quella che noi stiamo lavorando, al contrario di quello che fa Macron che non fa altro che parlare di missili, di eserciti e di guerra. Dobbiamo costruire ponti – e qui l’aggancio è da vero professionista – infatti due/tre persone, entrando qui, mi hanno detto Uè te ghè de fa ‘l pont”, riferito naturalmente alla costruzione del ponte sullo stretto di Messina.
Ma è sulla chiamata all’unità dei militanti della Lega, a Pontida, che pone l’accento come aveva già fatto lo scorso anno, per il tradizionale raduno del Carroccio che dice, vuole sia anche un deciso segnale di sostegno al suo operato da ministro dell’interno, quando era al governo coi il Movimento 5 stelle.
Processo “Difendere la patria non è reato”
”Chi è che ha fermato barchini e barconi? È stata la Lega e ci abbiamo guadagnato quattro anni di processi. Ho fatto avanti e indietro da Palermo 32 volte per 32 udienze, mi hanno mandato a processo per sequestro di persona. Solo perché penso che difendere i confini della repubblica italiana sia il dovere di un ministro, non un capriccio o un passatempo. La cassazione si esprimerà tra circa 2 mesi e si pronuncerà definitivamente, confermando la mia assoluzione oppure con una sentenza di condanna. Per questo sarebbe bello vedervi in tanti, come oggi, a Pontida il 21 settembre per esprimere un concetto che per primo è stato caro ai nostri nonni: difendere la patria non è un reato!”.
Il tema del processo fa da sponda a quello sulla riforma della giustizia “Lo dico da imputato: gli unici lavoratori che sbagliano non pagano sono i magistrati: anche i giudici se sbagliano devono pagare, come tutti gli altri lavoratori. Le statistiche ci dicono che ogni giorno vengono arrestate 3 persone che non hanno commesso reati, vuol dire mille persone in un anno“.
Selfie e tanti saluti
Proprio sul finale, un altro evergreen, l’autonomia “Pontida sarà l’occasione per dire, dopo 30 anni di battaglie, che l’autonomia è un diritto dei cittadini lombardi, che devono poter scegliere e decidere come governarsi”.
Conclude il suo intervento prendendo le distanze dall’iniziativa presa del comune di Bologna, che a quanto pare adotterà la discutibile iniziativa di distribuire pipette per fumare il crack (l’obbiettivo, secondo l’amministrazione felsinea, è ridurre i danni per i tossicodipendenti, evitando utilizzino strumenti di fortuna che moltiplicano gli effetti dannosi per l’organismo, ndr) ribadendo il più incondizionato rifiuto all’utilizzo di qualsiasi sostanza stupefacente. “La Lega – conclude – è una scelta di valori“. Quindi, da vera rockstar della porta accanto, invita chi ancora non ha potuto avere il proprio selfie, ad attenderlo giù dal palco.
I suoi sostenitori si mettono in fila ordinatamente, con ognuno scambia un sorriso e una battuta. Segue la tradizionale e doverosa fotografia insieme ai volontari e agli organizzatori dell’evento, prima di salutare tutti e prendere la via di casa. Come nota a margine, riportiamo che alcune delle persone presenti si sono chieste perché il sindaco Roberto Assi non fosse presente a fare gli onori di casa. I vertici della Lega cittadina hanno comunque assicurato che il primo cittadino sarà presente in una delle prossime serate.


