Sabato 27 settembre 2025 avrà luogo ad Arcore il Brianza Pride, la parata dedicata all’orgoglio e alle rivendicazioni della comunità LGBTQIA+. Fervono i preparativi per l’evento, che si preannuncia atipico e volutamente provocatorio. Oscar Innaurato, presidente di Brianza Oltre l’Arcobaleno, associazione che organizza il pride brianzolo, risponde al telefono tra la conferenza stampa di presentazione e la preparazione del piano di sicurezza.
Di sana e robusta costituzione, tema e percorso della manifestazione
Il motto della manifestazione di quest’anno è “di sana e robusta costituzione”, intrecciando la tematica sanitaria a quella dei diritti LGBT.
“I corpi delle persone LGBT sono sempre definiti malati. Noi vogliamo osservare che si tratta di corpi sani, passibili di malattie proprio come tutti gli altri corpi – commenta Innaurato – I primi moti LGBT italiani sono nati proprio da una rivendicazione sanitaria, ad aprile 1972 a Sanremo la comunità protestò contro un Convegno psichiatrico in cui si sosteneva che l’omosessualità fosse una devianza da curare.” Marciando, vogliamo invece ricordare che il 17 maggio 1990 l’OMS ha depennato l’omosessualità come malattia psichiatrica. “
Quest’anno il Brianza Pride è patrocinato anche dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Monza e Brianza e, per il secondo anno consecutivo, dall’Ordine degli Psicologi della Lombardia. “La nostra lotta sta raccogliendo i suoi frutti.”
Tra gli enti che hanno concesso il patrocinio anche l’Università Statale di Milano e molti comuni brianzoli, eccetto proprio il paese ospitante Arcore. Anche Regione Lombardia non ha dato il patrocinio, sempre negato anche al pride milanese, ma per Innaurato c’è un problema in più: “non ci hanno nemmeno degnato di una risposta, anche se negativa. Questo dimostra quanto l’amministrazione regionale sia milanocentrica. Si ricordano delle propaggini solo quando si tratta di costruire ecomostri come la Pedemontana o sotto elezioni.”
Il percorso del Brianza Pride
Il ritrovo è fissato alle ore 15 in Piazza Martiri della Libertà (di fronte alla stazione ferroviaria), dove si terranno i primi interventi dal palco. La parata partirà poi alle 15.30 e attraverserà le vie centrali del comune seguendo questo itinerario:
Via Casati
Via Carso
Viale San Martino
Largo Vela
Via Umberto I
Piazza Sant’Eustorgio
Via Piave
Via Falk
Via Edison
Arrivo in piazza Pertini
Lungo il percorso ci saranno diversi interventi, diffusi in filodiffusione e tradotti in LIS dal primo carro. La manifestazione culminerà in una grande festa finale alle ore 21 presso Arciblob.
Un pride “di quartiere”
Il Brianza Pride negli ultimi due anni si è reso itinerante, lasciando Monza per andare nei comuni limitrofi. Una scelta condivisa a livello nazionale dalle associazioni che organizzano le manifestazioni dell’Onda Pride:
Dal 2018, quando è partita l’Onda Pride e si è deciso di non avere più pride nazionali, la rete è diventata più capillare. Quest’anno siamo arrivati a 60 pride in giro per l’Italia. Questo ha permesso alle persone che vivono in provincia, che sono la maggioranza degli italiani, di prendere coscienza di alcune tematiche e anche di un lessico che rimane oscuro.
Una gemmazione di manifestazioni che sta richiedendo anche uno sforzo di coordinamento extra. In Lombardia, a Ronco Briantino, a settembre 2024 è nato un progetto comune chiamato Diario transterritoriale: “Abbiamo invitato tutti i comitati pride di regione Lombardia, piano piano ci allarghiamo anche ad altri territori, per stendere lo stesso manifesto politico, per essere compatti e avere una sola voce.”
Capillarità e partecipazione
La capillarità è sostenuta dalla disponibilità a partecipare alle altre parate di tutta Italia e, quest’anno persino all’estero per affiancare i manifestanti della manifestazione che non era stata autorizzata dal governo di Orban.
“Noi dalla Brianza siamo arrivati fino allo HumanPride di Taranto, al Molise Pride di Termoli, per il quarto anni consecutivo eravamo all’Abruzzo Pride. Poi siamo stati a Brescia, Bergamo, Lodi, Varese, Lecco, Verona e la scorsa settimana eravamo a Sondrio. Nella giornata del Pride di Milano, che coincideva con quello di Budapest, abbiamo invece scelto di andare di persona a sostenere i compagni e le compagne ungheresi. Molte città europee hanno anche spostato la data del proprio pride per dare la possibilità agli ungheresi di manifestare. Milano si è gemellata, ma non ha spostato la propria data.“
A differenza di manifestazioni come quelle di Milano e Roma, che richiamano anche molti sponsor (che sfilano in parata assieme alle associazioni), i pride locali come quello brianzolo contano solo su donazioni
“Noi ci orientiamo più sui pride che nascono dal basso. Il nostro Pride non ha sponsor, sfilano solo le associazioni. Ci sosteniamo attraverso le donazioni delle associazioni e di quelle che raccogliamo durante tutto l’anno presso i banchetti che espongono i nostri gadget. Quest’anno potremmo arrivare a una partecipazione da Guinnes per la nostra realtà.“
Diversi esercenti arcoresi hanno deciso di appoggiare e collaboare con il Pride e presso
di loro sono stati posizionati i salvadanai “Donaqueer”, dove si potrà lasciare una
donazione a sostegno dell’iniziativa che da sempre è libera da grandi sponsor.
Il DNA irriverente del Brianza Pride
Nelle scorse settimane ha fatto molto discutere una maglietta indossata da Innaurato e altri membri dell’associazione che presiede.

Sfondo bianco, un simbolo che ricalca quello del partito fondato da Berlusconi e la scritta “Frocia Italia”. Le reazioni dai rappresentanti locali di Forza Italia sono state immediate e di forte irritazione.
“La maglietta ci è stata donata da uno degli elementi di rete Brianza Pride, il comitato Teodolesbia, che quest’anno ha contribuito offrendoci delle magliette per fare raccolta fondi – spiega Innaurato – Sono già andate tutte a ruba!”
Oltre l’operazione economica, però, c’è una precisa scelta di significato: “La provocazione stava nell’utilizzare la parola che viene rivolta alle persone LGBT come riappropriazione dell’offesa, utilizzando una tecnica retorica [Innaurato scomoda persino Cicerone, ndr] Si tratta di un atto politico: utilizzo contro di te lo stesso termine che hai usato per discriminare un singolo e, contemporaneamente, una intera categoria di persone. Se ti senti offeso, come infatti è avvenuto, allora concordiamo che la parola “frocio” è un’offesa. Perché non renderla reato?”
Altrettanto irriverente e un po’ provocatoria la decisione, presa in extremis, di rinominare il percorso della parata di sabato come “via Frocis”.
“Non avremo un palco quest’anno, quindi ci siamo reinventati la parata. Sarà simile ai moti di Stonewall Inn, che non a un classico Pride. Ci siamo inventati la “via Frocis di resistenza e orgoglio”. Solo nell’ultima settimana abbiamo deciso di chiamare così il percorso, con un richiamo alle dichiarazioni dal cardinale Muller che hanno gettato la maschera e svelato la finta apertura della Chiesa alla tematica LGBT“
Il percorso prevede dieci “stazioni di parola”, in cui associazioni, comitati e attivisti condivideranno testimonianze, riflessioni e pratiche politiche a partire dal documento politico condiviso e dal dialogo transterritoriale dei Pride.
“Partiremo parlando di Gaza, con l’intervento di Priscilla, alias Mariano Gallo, Drag Queen presentatrice di Drag Race Italia. Poi ci saranno i contributi di tutte le associazioni, fino all’intervento conclusivo di noi volontari del Pride, a cui consiglio di non mancare, sarà interessante”
