sabato, Agosto 2, 2025
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Un primo anno entusiasmante per Judo Team La Fenice

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Tracciare una riga sul tatami. Una riga ideale, si intende. Una riga che vuole essere la fine di una pagina e l’inizio di un’altra. Un conto parziale, un’operazione facente parte di una espressione molto più estesa. Judo Team La Fenice, a conclusione del suo primo anno di attività, vuole fare un resoconto di quello che è stata la sua prima stagione. Nata la scorsa estate per volere di Marco Colaianni e Niccolò Scavone, è divenuta in poco tempo una realtà solida e ben radicata, che anche grazie all’ apertura ad altre discipline, ad altre associazioni e ad altri corsi ha saputo attrarre davvero moltissime persone facendo vivere a tutti i propri iscritti, a seconda delle esigenze e delle aspettative, un’esperienza sportiva e sociale davvero molto positiva. 

Una prima stagione molto positiva per Judo Team La Fenice

Un primo anno che non è stato esente da problemi e difficoltà, non si può pensare di essere immuni da inciampi. Cadono i più navigati, figuriamoci i novizi. Anche se poi proprio novizi non sono, i soci fondatori. 

“Abbiamo chiuso la stagione con 160 tesserati – riferisce Marco Colaianni – nel corso dell’anno abbiamo ricalibrato alcuni corsi, come quello di preparazione fisica che è partito quasi per scherzo e che inaspettatamente ha avuto un successo clamoroso. Doveva essere un plus per gli agonisti, invece ha attratto tante altre persone. Anche il corso di difesa personale è andato molto bene. Per esperienze passate, quando la difesa personale viene divulgata a pagamento difficilmente ha riscontri positivi. Invece questa volta siamo riusciti a mettere insieme un bel gruppo di persone: 15 iscritti in totale, presenti in palestra una decina a rotazione. La chiave è stata imparare divertendosi, alla fine abbiamo organizzato una specie di saggio finale”. 

Vittorie, piazzamenti e tante soddisfazioni

È il judo però, la disciplina principe che si pratica al Team La Fenice. Colaianni e Scavone ammettono, senza nessuna remora, che i risultati ottenuti sono andati ben oltre le aspettative e le previsioni. “Abbiamo coinvolto tanti ragazzi – racconta Scavone – alzando il livello rispetto alle esperienze passate. La svolta è arrivata quando abbiamo deciso di partecipare ai campionati italiani di Riccione, da dove siamo tornati con due primi posti e tanti piazzamenti, anche sul podio. Abbiamo in seguito partecipato a tutti i campionati nazionali possibili, organizzati dai vari enti sportivi, raccogliendo un gran numero di medaglie. Essere così competitivi è stato un premio al nostro coraggio. Buttarsi nella mischia, anziché restare nel guscio, nella comfort zone, non è facile se si è all’inizio dell’attività sportiva. Ci sono ragazzi che non ci aspettavamo potessero gareggiare a così alto livello, ci hanno dato grosse soddisfazioni” 

La stagione agonistica di Judo Team La Fenice si è chiusa con i campionati federali, gli atleti della società brugherese che vi hanno partecipato sono arrivati fino alle finali nazionali. Il momento topico della stagione è stato raggiunto con la gara di Valentino Colaianni, che è arrivato terzo nella gara a squadre mettendo a segno il punto decisivo nel campionato universitario. Anche la famiglia Scavone ha avuto le sue gioie, con la giovane Greta campionessa regionale. 

Uno sguardo al futuro

Questo per quanto riguarda il passato appena trascorso. Il futuro però è già cominciato, settembre arriverà in un lampo.  

Ancora Colaianni e Scavone “Quest’anno dovremo cambiare la sede, speriamo di non disperdere i nostri iscritti. Saremo sicuramente alla palestra di Heo Wellness, poi bisognerà vedere se il comune ci assegnerà una palestra consona per fare judo. Non lo sapremo prima di settembre. Sarebbe un importante segnale avere una palestra comunale perché siamo votati ai giovani, tutto ciò che otteniamo con le gare agonistiche arriva dopo, è una cosa in più, che ci fa piacere ma non è primaria. L’obbiettivo è mettersi al servizio della comunità. Nei progetti che abbiamo in mente per il prossimo anno, c’è anche quello di dare più spazio ai ragazzi provenienti dalle famiglie che soffrono di un qualunque tipo di disagio sociale. Se il comune avrà nominativi di famiglie attenzionate, noi siamo disponibili ad accogliere i loro ragazzi. Un’associazione deve fare il lavoro delle associazioni, deve dare una mano alla città”.  

Confermata il corso di difesa personale

Tra gli altri progetti per il prossimo anno, c’è la volontà di riproporre, ampliandolo, il progetto salute e benessere, che si pone come obbiettivo l’educazione alimentare, il mangiare sano. Per quanto riguarda invece la difesa personale, La Fenice vuole tornare ad ospitare uno psicologo e magari anche un agente di un corpo di polizia, affinché possano fornire indicazioni e suggerimenti preziosi, in caso di aggressioni. E ultima ma non ultima la collaborazione con la Vires Women, con cui si terranno alcuni incontri mirati proprio sul tema della difesa personale.

La Fenice è anche karate

Ci sarà un evento molto importante, a maggio 2026, targato Judo team La Fenice, che alla palestra Kennedy organizzerà una stage internazionale di karate. Per questa manifestazione, patrocinata dal comune, arriveranno atleti da tutto il mondo. Sarà uno stage tecnico, nel corso del quale si terranno gli esami per i nuovi maestri e per le nuove cinture. 

Marco Colaianni ci parla proprio a proposito di karate “Abbiamo due istruttori molto bravi: Massimo Verrecchia e Franco Boscarello. Insegnano da molti anni e hanno un gruppo molto coeso, danno una impronta molto specifica al loro corso. L’unione con loro ci ha dato molto, abbiamo fatto anche degli allenamenti congiunti judo-karate. Dopo una fase iniziale di studio, abbiamo iniziato a collaborare fattivamente. Per il prossimo anno vorremmo consolidare questa contaminazione fissando almeno un allenamento al mese congiunto”.  

Il bene di tutto il movimento

Le ultime parole dei due soci fondatori sono per tutto il movimento delle arti marziali. Per prevenire la dispersione degli atleti, che via via che crescono, nella maggior parte dei casi, si dedicano ad altri interessi (questo a dire il vero, accade in proporzione a tutti gli sport) è iniziata una collaborazione con SSD Ronin Monza. Su questo tema Niccolò Scavone conclude la nostra chiacchierata “È una cosa molto importante, soprattutto per chi entra nell’agonismo. L’obbiettivo non è tanto la ricerca della vittoria ma di ampliare il gruppo e fare qualcosa di buono per il movimento. Tutti pensano che il judo sia uno sport individuale ma è uno sport di squadra. Più è ampio il gruppo, meno è la dispersione e più ne gioverà il movimento, a lungo termine”. 

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