sabato, Agosto 2, 2025
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Valli: “Hanno nostalgia dello scontro”. Beretta: “Noi presi in giro”

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Alla vigilia del nuovo consiglio comunale, le polemiche sulla decisione della maggioranza di abbandonare l’aula dopo le dichiarazioni di Damiano Chirico (Pd) sul numero legale continuano a lasciare degli strascichi. E vedremo stasera, 15 luglio, quale sarà la strategia di Bpe: il capogruppo Fulvio Beretta ha infatti rivelato che ieri pomeriggio il suo gruppo stava ancora valutando il da farsi. Tradotto: la forza di maggioranza relativa stava decidendo se presentarsi in primo luogo, oltre a quali posizioni adottare sugli ordini del giorno.

In ogni caso, dopo che giovedì scorso il centrodestra ha fatto mancare il numero legale, il consiglio non ha potuto essere celebrato ieri: sarebbe stata la prosecuzione di una seduta invalidata. Per questo tutto è slittato di un giorno. La seconda convocazione ha permesso di indire un consiglio formalmente nuovo, con i punti all’ordine del giorno rimasti in sospeso. E gli occhi sono puntati proprio sul regolamento patrocini e contributi, dato che la votazione non è avvenuta.

Il consiglio comunale del 10 luglio


A questo punto, occorre fare un riassunto delle puntate precedenti. La decisione del centrodestra di abbandonare l’aula, com’è noto, è stata presa di concerto con il sindaco Roberto Assi, dopo le parole del consigliere democratico Damiano Chirico durante la dichiarazione di voto sul regolamento relativo a contributi e patrocini. In quella sede, il segretario Dem aveva sostenuto che il numero legale per la validità della seduta fosse in quel momento garantito dalla presenza dei consiglieri di minoranza. E la capogruppo di Alleanza Progressista, Laura Valli, conferma di avere detto, a microfoni spenti, che il centrosinistra stava “reggendo il moccolo alla maggioranza”.

Occorrerà attendere i verbali del consiglio per avere conferma che, in quel momento, sui banchi della maggioranza sedevano dodici consiglieri, cioè abbastanza per garantire il numero legale a prescindere dall’opposizione. Ma, ad oggi, pare di capire che le cose stessero effettivamente così. E il risultato è che a far mancare il numero legale sulla propria stessa delibera sia stato, a fin dei conti, il centrodestra.

Fatto sta che gli scontri in questi giorni non si sono placati, con letture diverse della vicenda da parte di maggioranza e opposizione. Ed entrambe sostengono che in quel frangente – all’una di notte di venerdì – la situazione in aula fosse insostenibile.

Valli (Ap): “Governano per il proprio ego, non concepiscono l’aiuto”


Valli (Ap) – coinvolta direttamente nell’accaduto con la frase “incriminata” – lascia intendere che l’errore sul conteggio dei consiglieri di maggioranza ci sia stato, ma che sia stato in buona fede. Tuttavia, visto come si sono svolti i fatti, ne trae una vittoria politica per il centrosinistra. “Alla fine avrebbero potuto avere la vittoria in tasca: bastava far contare le presenze e avrebbero vinto. Non lo hanno fatto, si sono auto-sabotati e credo che la spiegazione sia che hanno nostalgia dello scontro. Lo dimostra, ad esempio, il fatto che, nonostante gli apprezzamenti che io stessa ho espresso per l’approdo in consiglio di questo tanto atteso regolamento, le perplessità che sono state avanzate sono state definite dal sindaco ‘contestazioni’. Eppure, fino a quel momento, il dibattito era stato pacato”.

E qui si arriva al nodo. Proprio perché Chirico e Valli si sbagliavano sui numeri, la possibilità in mano alla maggioranza era quella di effettuare un riconteggio e approfittarne per attaccare i due in diretta. Peraltro, se fosse invece emerso – al contrario di quanto ci risulta – che era davvero l’opposizione a garantire il numero legale, sarebbe stato facile per il centrodestra rivendicare il risultato in un secondo momento e affermare che la bontà della delibera era tale da convincere perfino gli avversari a rimanere. In fondo, sia Chirico sia Valli avevano accolto tutto sommato con favore quel regolamento ed erano disposti ad astenersi per farlo passare. Difficile dunque non vedere un’occasione persa per il centrodestra.

Per cui, Valli conclude: “La sola idea che qualcuno li possa aiutare, che qualcuno li possa sostenere, li manda fuori di testa. Non governano neanche per chi li ha eletti, molti di loro governano solo per il proprio ego”.

La frase del “moccolo” e il contesto del consiglio comunale


Infine, entrando nel merito della frase del “moccolo”, che ha infastidito il centrodestra, Valli chiarisce: “Un consigliere di maggioranza stava urlando. Poiché in quel momento sembrava che non avessero presenze sufficienti, gli ho detto di stare calmo perché, solo grazie ai consiglieri di opposizione, il regolamento sarebbe stato approvato. Il clima convulso mi ha fatto esprimere questo concetto un po’ di pancia, attraverso un’espressione popolare: ‘vola basso, perché in questo momento vi stiamo reggendo il moccolo’. Mi spiace che il sindaco, già innervosito, abbia frainteso e abbia perso il controllo. Il tutto è avvenuto fuori microfono, sia le sue urla che la mia battuta”.

La lettura di Beretta (Bpe) del consiglio comunale di giovedì


La lettura del capogruppo di Brugherio Popolare Europea, Fulvio Beretta, è diametralmente opposta: “Innanzitutto, non era vero che mancava il numero legale – ribadisce –. Chirico ha detto una cosa falsa in partenza. Il problema è che, dalle riprese, non si sente, ma abbiamo in continuazione gente tra il pubblico strettamente legata all’opposizione che insulta, commenta, prende in giro. Da parte dell’opposizione ci sono sempre i ‘sorrisoni’, le frasi fuori microfono come quella del ‘moccolo’… non sono cose che fanno piacere”.

Insomma, spiega il capogruppo, la situazione in aula giovedì sera è stata tesa. “Gli insulti dal pubblico ci sono sempre – chiarisce – non è che si interrompe il consiglio comunale per quelli. Diventa insostenibile quando certe frasi arrivano dai banchi della minoranza: si interrompe il consiglio quando ci sono posizioni da presa in giro. Non è la prima volta che Chirico se ne esce dicendo che ‘fanno da stampella’ alla maggioranza. E poi io stesso sono stato apostrofato con un vaffà da un consigliere di opposizione”.

Certo, dalle parti del centrosinistra rimane la rivendicazione di aver fatto saltare i nervi alla maggioranza, che non ha approfittato dell’errore di Chirico con il riconteggio. Ma su questo, Beretta offre parole di comprensione per i suoi: “Essere pronti di riflessi, all’una e mezza di notte, con i ‘sottotitoli’ di quelli davanti e ‘il canale stereo’ del pubblico… la vedo complicata”.

“Lavoriamo per la città: c’è stato lo sforzo di tutti per il regolamento”


Beretta lo conferma: a dare più fastidio sono state proprio le dichiarazioni sulla mancanza del numero legale. Cioè “il moccolo” di Valli e le parole di Chirico, viste come accuse di insipienza ai danni del centrodestra. “Non possiamo sentirci dire che non facciamo niente – commenta il consigliere –. È un regolamento che stiamo facendo per favorire tutta la città. C’è stato uno sforzo da parte di tutti per portarlo a termine. È insopportabile continuare a sentire queste cose. Il numero legale c’era, e sentirsi dire certe cose fa male e fa incavolare”.

Peraltro, anche il centrosinistra, tutto sommato, ha riconosciuto la bontà del regolamento e rivendica che lo avrebbe votato, se non fosse stata la maggioranza stessa a fare mancare il numero legale. “Eh, grazie al cavolo: si sono resi conto della figura di palta che hanno fatto. Ma le cose sono lì. La realtà dei fatti è questa”, conclude Beretta.

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