Torniamo a parlare di ST Microelettronics e dell’allarmante piano dell’azienda a guida italo-francese che prevede un taglio della popolazione aziendale fino a 1500 unità, nel sito di Agrate Brianza. Come abbiamo visto nella prima puntata del dossier sulle aziende in crisi del territorio brianzolo, che potete leggere qui, la Fiom CGIL ci aveva parlato di uno sciopero con presidio in prefettura previsto per la metà di luglio, che si è puntualmente svolto nella giornata di martedì 15 luglio.
L’incontro col prefetto avuto dai rappresentanti sindacali è stato definito positivo da CGIL, come riportato nel comunicato stampa divulgato al termine della giornata di agitazioni. Nel corso del confronto in prefettura è stato illustrato nel dettaglio il piano industriale di ST, che appare come un vero e proprio progetto di dismissione del sito di Agrate Brianza. Con conseguente delocalizzazione della produzione in Francia e in Estremo Oriente con ovvio, drammatico impatto occupazionale sul nostro territorio.
La lettera del prefetto al ministro Urso
Il prefetto dal canto suo, ascoltate le istanze delle RSU, trasmetterà una lettera al ministro Urso, titolare del dicastero delle imprese e del made in Italy, dove tra parentesi è previsto un incontro nella giornata di lunedì 28 luglio. Nella lettera chiederà, nell’attesa che il tavolo di confronto ministeriale abbia luogo, che l’azienda sospenda le operazioni di trasferimento delle strutture produttive. Operazioni già avviate in barba alle preoccupazioni di migliaia di famiglie che chiedono risposte. Intanto nella giornata di oggi ci sarà un nuovo faccia a faccia, questa volta in Regione Lombardia, con le rappresentanze delle RSU di Agrate a cui presenzieranno anche alcuni rappresentanti ministeriali.
Il comunicato del Movimento Cinque Stelle
Anche la politica del territorio fa sentire la sua voce, preoccupata per quanto sta accadendo. Avevamo avuto modo nel nostro precedente articolo di parlare col sindaco Sironi. Ora, proprio nelle ore che sono seguite alla giornata di scioperi, il M5S Monza Brianza, attraverso un comunicato stampa a firma del referente territoriale Marco Fumagalli, solleva dubbi sul contradditorio comportamento dei vertici di STM:
“ST è al massimo in borsa da un anno, eppure impone drastici tagli di personale. Ha percepito milioni di euro di fondi del PNRR che sono serviti ad arricchire qualcuno e non piuttosto a garantire posti di lavoro. Per questo ho presentato un esposto alla Procura Europea per capire se queste somme sono state indebitamente percepite e quindi se debbano essere restituite. Siamo stufi di aziende che fanno profitti per pochi e quando c’è la crisi battono cassa sottraendo risorse ai già poveri cittadini. Con l’aggravante che ST ha una partecipazione pubblica che evidentemente è servita a poco”.
Due passi importanti, insomma, sia quello di oggi sia quello che seguirà il 28 luglio prossimo. Incontri che ci auguriamo possano se non dipanare la matassa, che continua ad apparire estremamente intricata e controversa, quantomeno mettere in stand by la macchina del disimpegno, che ST sembra già avere messo in moto.