Un confronto contrassegnato dalla preoccupazione di sindacati e lavoratori, quello andato in scena giovedì in IV Commissione Attività Produttive di Regione Lombardia. Al centro della discussione, ancora una volta, il futuro dello stabilimento ST Microelectronics di Agrate Brianza. All’audizione erano presenti i consiglieri regionali, i sindaci della zona, il presidente della Provincia di Monza e Brianza, i rappresentanti sindacali aziendali, le sigle confederali e i dirigenti di MIMIT e MEF.
La Fiom Cgil Brianza, tra le sigle più attive nella mobilitazione delle scorse settimane, ha usato parole nette. Secondo la Fiom, mentre proseguono gli incontri istituzionali, l’azienda starebbe già procedendo a smantellamenti e trasferimenti di macchinari verso altri impianti, in particolare in Francia e Singapore. Un’azione giudicata unilaterale e in aperto contrasto con le richieste di revisione avanzate da Governo, Regione e enti locali.
Investimenti, Fiom “Non è un rilancio, è solo un recupero tardivo”
Nel corso dell’audizione, la Fiom ha anche puntato il dito contro una presunta “mistificazione” sugli investimenti per Agrate: “Non si tratta di nuove risorse, ma di promesse fatte in passato e rimaste sulla carta. Non è un piano di rilancio, ma un tentativo in extremis di non perdere la faccia”.
Di fronte a questo scenario, il sindacato chiede lo stop immediato a ogni trasferimento tecnologico e produttivo finché non verrà definito un vero nuovo piano industriale, che sia condiviso, concreto e orientato alla crescita e alla stabilizzazione dell’occupazione.
Verso il 28 luglio: attese alte sul tavolo MIMIT
Intanto si avvicina una data chiave: il 28 luglio. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha convocato per quella giornata un incontro con sindacati, azienda e Governo. Un appuntamento che viene vissuto come “decisivo” da tutte le parti coinvolte.
Servono impegni vincolanti su tre punti chiave: stop alle delocalizzazioni, azzeramento degli esuberi e un piano vero di investimenti, innovazione e valorizzazione del lavoro.
ST, una vertenza che continua
La mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori ST non si è mai fermata. Dopo scioperi, assemblee e presìdi davanti alle sedi istituzionali, il sindacato promette di proseguire la sua battaglia. Il caso ST resta dunque aperto, e il 28 luglio potrebbe rappresentare un crocevia fondamentale per capire se l’Italia sarà ancora protagonista nella microelettronica europea, o se si consumerà l’ennesimo caso di arretramento industriale nel silenzio generale.