Sono 35,9 i milioni di tonnellate di rifiuti speciali prodotti in Lombardia nel 2025, in aumento dai 35,3 milioni di tonnellate del 2023. E’ questo che emerge dal rapporto ISPRA “Rapporto Rifiuti Speciali, edizione 2025, dati di sintesi”. I principali motivi sono dovuti all’attività delle aziende edili, alla produzione di rifiuti metallici, chimici e industriali.
Rifiuti speciali, la situazione in Lombardia
I rifiuti speciali sono quelli provenienti dalle industrie, lavorazioni edili, dal trattamento di acque nere o dal settore sanitario, e sono in leggero aumento dal 2022: +1,9%, che equivale a più di 3 tonnellate.
L’aumento delle cifre in Lombardia, da 35,3 a 35,9 milioni di tonnellate, si spiega in diversi modi: il primo riguarda l’intensa attività edilizia urbana, che dunque produce grandi quantità di materiali recuperabili. Inoltre il nord e la Lombardia detengono la quota più consistente di produzione di rifiuti metallici, chimici e industriali. Il settore manifatturiero contribuisce per il 36% ai rifiuti pericolosi, pari a quasi 3,7 milioni di tonnellate solo in Lombardia.
Lombardia al primo posto per impianti di gestione dei rifiuti
Infine bisogna sottolineare che la Lombardia è anche la prima regione per numero di impianti autorizzati dediti alla gestione dei rifiuti speciali, gestendo anche quelli provenienti da altre regioni, per circa il triplo di quello prodotto nel territorio lombardo.
Sono sessanta gli impianti presenti in Lombardia; i dati del 2023 riportano un coincenerimento pari a quasi 528 mila tonnellate di rifiuti. 514 mila tonnellate sono rifiuti speciali non pericolosi, mentre 13 mila equivalgono a rifiuti speciali pericolosi.