sabato, Agosto 2, 2025
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Caro mense, rivista al ribasso la spesa del Comune per il 2025

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Un po’ a sorpresa, il tema del caro mense ha fatto capolino durante il consiglio comunale del 24 luglio scorso. A sollevare la questione è stato il segretario del Partito Democratico, Damiano Chirico, che ha approfittato della discussione sullo scostamento al bilancio provisionale per indicare cifre precise: “Le spese realmente sostenute dal Comune per le mense scolastiche sono ridotte di 122.443 euro rispetto a quanto previsto inizialmente”. Il periodo di riferimento è il 2025.

Caro mense e le stime per le tariffe

Che cosa significa? Lo scrivono nero su bianco in una nota le tre forze di centrosinistra — Alleanza Progressista, Brugherio è Tua e, appunto, Partito Democratico —: “Nel bilancio di previsione approvato dalla maggioranza lo scorso dicembre, le spese comunali per la refezione scolastica erano state quantificate in 470.869 euro e, sulla base di quel dato, erano poi state determinate le tariffe, con un impatto importante sulle tasche della maggior parte delle famiglie”. E proseguono: “I costi comunali per le mense per il 2025 sono stati ricalcolati scendendo a 335.300 euro: uno scarto significativo che solleva molte domande sulla reale necessità del rincaro a carico delle famiglie registrato quest’anno”.

Insomma, il teorema dell’opposizione è chiaro: gli utenti di quasi tutte le fasce hanno subito rincari — e quelli che pagano il prezzo pieno hanno visto un aumento di circa il 40%. Tariffe calcolate tenendo conto di una previsione di spesa comunale per calmierarle pari a oltre 470 mila euro, frutto di stime sul fabbisogno dell’utenza. Stime che si sono rivelate sovradimensionate rispetto alla reale domanda del servizio mensa da parte delle famiglie, benché Villa Fiorita avesse sempre ribadito di essere comunque venuta incontro ai cittadini, mettendo circa 100 mila euro in più sulla spesa corrente per le mense. Una cifra non troppo distante da quella oggi risparmiata.

Perciò, il centrosinistra conclude: se le previsioni fossero state corrette sin dall’inizio, si sarebbero potuti contenere ancora di più i costi per le famiglie, semplicemente mantenendo la previsione di 470 mila euro. Tuttavia, l’anno scolastico è finito, i genitori hanno pagato, e non resta che aggiornare al ribasso le previsioni di spesa.

In ogni caso, l’assessora competente, Mariele Benzi, non ha mai nascosto che l’introduzione del nuovo regime tariffario, con più scaglioni rispetto al precedente, stesse creando difficoltà nelle stime sui bisogni dell’utenza. E già lo scorso aprile, in consiglio comunale, aveva dichiarato la volontà che il Comune contribuisse maggiormente, una volta stabilizzati i dati relativi all’effettiva domanda.

A chiudere il cerchio delle polemiche su questo tema, Pd, Bet e Ap lanciano una frecciata a Massimo Pirola (Bpe): “Il dibattito ha anzi visto un consigliere di maggioranza dichiarare che, per far fronte ai forti rincari delle tariffe, basta che i genitori fumino meno sigarette, a conferma della superficialità e arroganza con cui vengono trattati i problemi che toccano davvero la vita dei nostri concittadini”.

Diritto mensa: “Lo avevamo già previsto”

Nelle scorse ore, il comitato Diritto Mensa guidato da Matteo Pasini ha rilasciato una nota per rivendicare di avere messo in guardia per tempo sulle stime errate: “Tale scenario fosse già stato anticipato nel comunicato del 3 aprile scorso [e riportato da Heo Post ndr], sulla base di un’analisi indipendente dei dati pubblici disponibili. Le nostre stime ipotizzavano una riduzione tra 76.000 e 118.600 euro, a seconda del numero effettivo di giorni di erogazione del servizio. Il dato oggi confermato rafforza la necessità di una riflessione approfondita sulla metodologia adottata per la costruzione delle attuali tariffe”.

E nel ribadire la richiesta di un incontro con l’amministrazione, finora mai concesso da Mariele Benzi, dichiara: “Pur riconoscendo le difficoltà legate all’implementazione del nuovo sistema a fasce e glisforzi dell’amministrazione nel perseguire maggiore precisione nelle stime, il comitato ritiene che i dati contabili attuali indichino chiaramente l’opportunità di una revisione dell’impostazione tariffaria, affinché questa risulti più aderente alla domanda reale e meno gravosa per le famiglie brugheresi”.

Approvato il regolamento sui servizi sociali, soddisfazione di Monguzzi

Su proposta dell’assessora meloniana Silvia Monguzzi, il consiglio comunale ha poi approvato all’unanimità “Il regolamento per la disciplina dell’erogazione di interventi e servizi sociali dei comuni dell’ambito territoriale di Monza”. “È uno strumento finalizzato a disciplinare la gestione dei servizi sociali e, pertanto, ritengo che tutte le famiglie brugheresi debbano conoscerlo — spiega Monguzzi —, perché il regolamento stabilisce le modalità e i criteri per poter accedere ai servizi di assistenza domiciliare, di sostegno alle fragilità familiari, di supporto ai cittadini non autosufficienti. Se non conosci, non sai cosa e come chiedere”.

Nel regolamento sono infatti indicati i criteri per ottenere la priorità negli interventi dei servizi sociali. Saranno tenuti in considerazione parametri economici come l’Isee, oltre alla presenza di situazioni di disabilità, anzianità e svantaggio. La logica è quella dell’individualizzazione dell’intervento: “Dobbiamo evitare che ogni singolo disagio sia gestito in una logica di massa — ha spiegato Monguzzi —. Ogni disagio ha una sua connotazione e come tale deve essere assistito. Le persone sono persone, non numeri da gestire”.

Liste d’attesa, Lep e autotutela tra le novità del regolamento

Tra le novità del nuovo regolamento: la creazione di sinergie con le altre realtà del territorio; l’introduzione delle liste d’attesa nei casi in cui la domanda di servizi superi la capacità di erogazione; e la disciplina dell’autotutela da parte dei cittadini che non si sentano adeguatamente tutelati nei loro diritti. Infine, sono stati stabiliti i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni).

Proprio la disciplina dell’autotutela ha ricevuto il plauso di Forza Italia: “Abbiamo voluto introdurre e cristallizzare il diritto all’autotutela — scrive il gruppo di Michele Bulzomì e Debora Della Corna —, uno strumento già previsto dal nostro ordinamento, ma fino ad oggi assente da ogni documento consultabile da parte degli utenti dei servizi. Un passo fondamentale per garantire consapevolezza, trasparenza e tutela”.

Bpe: “Centrosinistra non pervenuto. Ne risponderanno agli elettori”

Infine, all’indomani del consiglio, è Bpe a tornare alla carica denunciando l’assenza di molti componenti dell’opposizione dal consiglio comunale, tra cui Laura Valli (Ap), Dominique Sabatini (Bet), Christian Livorno e Silvia Bolgia (Pd).

Coalizione ‘progressista’ non pervenuta — scrivono i popolari su Facebook —. Ieri sera in consiglio comunale metà coalizione era assente. Forse i temi non erano abbastanza ‘interessanti’? Eppure si parlava di riduzione del consumo di plastica (voto contrario); assestamento di bilancio e aggiornamento al Dup (astenuti); verifica degli equilibri di bilancio, verifica attuazione programmi; regolamento per l’erogazione di interventi e servizi sociali dei Comuni dell’ambito (voto unanime)”.

E il testo prosegue: “In tutta la serata, un solo intervento: quello del capogruppo sull’ultimo punto. Nessun altro ha preso la parola, su nessun argomento. Eppure, da regolamento, sarebbero potuti intervenire tutti. Solo dichiarazioni di voto sommesse, copia-incolla preparati prima, senza alcuna attinenza con la discussione in aula. Forse avevano la testa altrove? Inoltre, domande poste fuori tempo, sapendo che il regolamento NON prevede risposte dell’amministrazione né dibattito sulle dichiarazioni di voto”.

Per poi concludere: “Forse non c’era davvero interesse a discutere. Forse bastava mettere la solita bandierina sul nido Andersen, senza sapere di che si parli e senza voler davvero una risposta. Dopo la figuraccia del 10 luglio… forse è il caso che ripassino il regolamento comunale. Toni bassi. Tanta retorica. Inconsistenza. Su temi così importanti, il silenzio e l’astensione sistematica su alcuni punti sono una scelta politica di cui risponderanno ai loro elettori”.

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