domenica, Agosto 3, 2025
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Referendum, a Freedom il confronto è stato un successo

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Si potrebbero dire tante cose del confronto sul referendum dell’8-9 giugno, tenutosi il 28 maggio alle ore 18 su Freedom Street Radio, nel corso del programma La Solitudine dei numeri primi. A chi lo ha ascoltato in diretta o a chi lo ascolterà in podcast, piacerà o meno, ma il fatto ineluttabile è che si sia trattato di un confronto serio. Un faccia a faccia tra il Segretario provinciale Monza e Brianza della CGIL, Walter Palvarini, rappresentante del Si, e Carmela “Melina” Martello, Presidente provinciale Monza e Brianza di Italia Viva per il No che ha permesso di mettere sul tavolo molte questioni, sviscerare le problematiche e le possibili soluzioni, oltre che allargare la visione generale temi andando ben al di là dei quesiti posti sulla scheda.

I due ospiti del programma hanno dimostrato quanto e come sia assolutamente possibile avere punti di vista differenti, discutere, vivaddio anche vivacemente, mantenendo toni corretti e senza mai avere mire di prevaricazione, ma rispettando le posizioni, seppure non reciprocamente condivise.

Un atteggiamento positivo, un confronto vivace ma corretto


Non scenderemo, in questo articolo, nei dettagli della puntata che vi invitiamo a riascoltare cliccando sul link che troverete in fondo a questa pagina. Riassumendo però per sommi capi quando detto nei circa 90 minuti di messa in onda, quello che emerge è che questi cinque quesiti, quattro legati al mondo del lavoro e in particolare alla riforma varata dal Governo Renzi nel 2015, e il quinto relativo al tema dell’immigrazione e della cittadinanza, non sono considerati la panacea a quelli che il comitato del Si considera i mali di quella riforma, mentre da parte degli esponenti del No l’abrogazione delle norme in discussione sarebbe chiaramente un passo indietro che offrirebbe minori garanzie ai lavoratori. 

Referendum, quesito numero quattro, la discussione di anima


In particolare, la discussione si scalda in relazione al quesito numero quattro, relativa alla responsabilità del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore in merito al quale Palvarini sottolinea che in caso di infortunio sul lavoro si deve certamente tornare alla responsabilità di chi commissiona i lavori, ma anche ragionare a monte sulle modalità di assegnazione degli appalti, assicurandosi che i lavori siano appaltati solo a coloro che hanno davvero una buona reputazione.

Martello ribatte invece che non si possa responsabilizzare chi commissiona un certo tipo di lavoro e di quel lavoro non conosce le norme ei rischi specifici. Segue poi in un certo senso il ragionamento del segretario provinciale della CGIL, immaginando su una sorta di patente a punti per le ditte appaltatrici, per certificarne la serietà e l’affidabilità. Bisogna però rilevare come anche questa proposta non sia stata apprezzata dall’esponente del Si. 

Referendum e contratti a termini, ancora un tema caldo


Un altro tema che è stato fonte di profondo disaccordo tra le due parti è stato quello della scheda grigia, riguardo alla proposta di abrogazione della norma che prevede la possibilità per il datore di lavoro di scegliere per i propri dipendenti un contratto a tempo determinato, senza esplicitarne motivi e ragioni.

La Presidente Martello fornisce dati secondo i quali questa tipologia di contratti ha permesso un grosso incremento nella percentuale di occupati, dato che moltissimi di questi contratti a termine in seguito divengono contratti a tempo indeterminano, mentre il segretario Palvarini risponde sostenendo che questo incremento dell’occupazione sia solo fittizio, perché in realtà aumenta soltanto la precarietà.

Quesito numero cinque, cittadinanza agli stranieri l’unico punto di accordo


Infine, sul quesito numero cinque, relativo al ritorno ai cinque anni, rispetto ai dieci attuali, di residenza legale e continuativa sul territorio italiano, per il rilascio della cittadinanza agli stranieri i due rappresentanti Palvarini e Martello si dicono entrambi favorevoli. Alle rimostranze di coloro che invece sono sfavorevoli, rispondono che a loro parere non si assisterà alla temuta invasione di stranieri, in quanto la norma riguarda soltanto gli immigrati che sono già sul territorio italiano e che le condizioni che sono prerogative essenziali per il rilascio della cittadinanza, ovvero avere un reddito stabile, conoscere la lingua italiana, non avere commesso reati, risiedere in modo stabile, legale e continuativo in Italia non verranno modificate.

In conclusione bisogna dire come vi sono stati diversi spunti per chi ancora non sa quale posizione assumere in vista della consultazione referendaria. Quindi, per meglio conoscere le ragioni delle due parti e farsi una idea più precisa potete riascoltare la puntata de La solitudine dei numeri primi cliccando a questo link

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