domenica, Agosto 3, 2025
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Milan, adesso la finale di Coppa Italia. Un trofeo che può valere presente e futuro

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Il primo atto della sfida tra Milan e Bologna a San Siro venerdì 9 maggio è terminato 3-1 per i rossoneri. Quasi un antipasto della finale che ci apprestiamo a vivere, con i rossoneri vogliosi di riscattare una stagione tutt’altro che memorabile con il secondo trofeo della sua annata: dopo la Supercoppa, ecco la possibilità di mettere in bacheca anche la Coppa Italia.

Una stagione da riscattare


L’annata del Milan che sta per volgere al termine è stata probabilmente una delle peggiori degli ultimi anni per diversi motivi. Dal rendimento della squadra, i punti totalizzati, la discontinuità e le scelte societarie e di campo che hanno inevitabilmente messo in crisi il mondo rossonero. Tutto ciò, mentre a inizio anno – e in pochi lo ricorderanno – il Milan cominciava la stagione dichiarando di voler vincere lo scudetto. Da lì all’ottavo posto attuale c’è un abisso. Ma in mezzo a una stagione travagliata e tutt’altro che memorabile da un certo punto di vista, ci sono stati un paio di sussulti. La vittoria di Madrid, le prestazioni nei derby, la Supercoppa.

È proprio all’interno di una stagione così che la Coppa Italia rappresenta una luce in fondo al tunnel, per tantissimi motivi. Vincere il secondo trofeo della stagione, cosa che non accade dai tempi di Carlo Ancelotti, raggiungere l’Europa League senza preoccuparsi dei piazzamenti in classifica; costruire con fiducia anche la stagione che verrà. Un successo può salvare il salvabile, restituendo al Milan una buona base per il prossimo futuro di società, calciatori e allenatore.

Il futuro di Conceiçao


E a proposito dell’allenatore, da qui passa tanto, tantissimo, del futuro di Sergio Conceiçao. Una vittoria non garantirebbe la permanenza del tecnico portoghese anche il prossimo anno, ma può senz’altro rappresentare uno spiraglio in vista della prossima stagione.

Sergio eclissa spesso ogni domanda legata al futuro. “Se resto il prossimo anno? Oggi non conta Sergio Conceiçao, oggi conta il Milan”. Il rapporto del tecnico portoghese con i giocatori è stato complicato, forse comprensibilmente. Quando arrivi su una panchina così pesante dove c’è tantissimo da sistemare, i rapporti umani possono fare la differenza. Con il passare delle settimane, i giocatori sembrano comprendere sempre più le richieste del mister, il suo atteggiamento, la voglia di dimostrare, il suo modo di comunicare. Le scelte dirigenziali passano dall’Olimpico e dalla Capitale, che giocherà un ruolo chiave. C’è un solo, unico intento: alzare quella coppa.

L’ultima Coppa Italia, 22 anni dopo


Ma eccoci al discorso legato alla storia della competizione. Dopo due sconfitte nelle ultime due finali di Coppa, entrambe contro la Juventus nel 2016 e nel 2018, il Milan vorrà alzare un trofeo che da queste parti non arriva addirittura da ventidue anni.

L’ultimo successo risale alla straordinaria annata 2002/2003, quella che portò anche alla vittoria della sesta Champions League contro la Juventus nella finale di Manchester. In Coppa Italia, finale che allora era strutturata con un doppio incontro andata e ritorno, arrivò il successo contro la Roma: Sheva, Inzaghi e compagni vinsero 4-1 gara uno all’Olimpico, per poi pareggiare 2-2 a San Siro.

Ventidue anni dopo l’ultima volta, il Milan ha la grande chance di vincere questo trofeo, spesso sottovalutato. Una Coppa che oggi ha un sapore diverso e che può dare tante risposte, per il presente e per l’imminente futuro.

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