domenica, Agosto 3, 2025
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I 25 anni della Lampada di Aladino raccontati da Petruzzelli

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In occasione del venticinquesimo anniversario della Lampada di Aladino, l’associazione brugherese dedicata alle persone che hanno combattuto il cancro, abbiamo intervistato il presidente Davide Petruzzelli, da poco rieletto.

Petruzzelli ha ripercorso il primo quarto di secolo dell’associazione, raccontando i cambiamenti fatti e gli obiettivi posti per questo 2025. Tra questi c’è il progetto Fitwin, che incarna la seconda “anima” dell’associazione ed è stato recentemente presentato al Parlamento, per porre l’attenzione sull’importanza dei progetti ministeriali per migliorare l’accesso all’attività fisica dei malati oncologici.

Signor Petruzzelli, complimenti per la riconferma a presidente della Lampada di Aladino. Com’è arrivata e cosa farà?


E’ una responsabilità importante che mi porto dietro con grande soddisfazione, la totalità degli associati mi ha votato come presidente e sono contento perché conferma che è stato fatto un buon lavoro in questi anni. Le attività che facciamo e continueremo a fare sono di due tipi: assistenziali e di advocacy. Tra le prime abbiamo deliberato di puntare molto sui nostri punti di forza, che sono le aree di servizio che ci vengono maggiormente richieste dai malati: il trasporto e l’accompagnamento, il servizio di supporto psicologico, il servizio nutrizionale e il servizio di aiuto contro gli effetti collaterali dati dalle terapie anti cancro. Sull’area advocacy abbiamo deciso di puntare sul progetto Fitwin, in quanto l’attività fisica è davvero un farmaco positivo a costo zero. Ci permette di ammalarci di meno, vivere di più e di vivere meglio.

Venticinque anni dalla fondazione, com’è cambiata la Lampada di Aladino?


Noi siamo un’associazione di volontariato fatta da pazienti, siamo nati dal vissuto di persone che avevano incontrato la malattia oncologica. Questa è la nostra peculiarità, investire nella nostra seconda vita, dopo essere sopravvissuti, e fare azioni che possano migliorare la vita dei malati che un domani, purtroppo, arriveranno. Venticinque anni è un gran traguardo: la lampada aveva ed ha una vocazione primaria di assistenza ai malati di Cancro a Brugherio e non solo; negli anni è nata una seconda “anima” di advocacy, rappresentazione dei bisogni ai decisori.  Il grande processo avvenuto in questi anni è che la Lampada, oltre ad un’area assistenziale qui a Brugherio, ha anche un’anima di rappresentazione dei bisogni verso le istituzioni, lavorando anche col Parlamento per rappresentare i nuovi progetti.

La seconda “Anima” della Lampada: cos’è il progetto Fitwin?


Questo progetta porta le persone a fare attività fisica, soprattutto i malati. La scienza ha scoperto che possiamo ridurre l’incidenza generale della malattia oncologica fino al 40% attraverso lo stile di vita. Mangiare bene, fare attività fisica, non fumare…le solite cose che si sentono in giro, ma abbiamo scoperto che hanno un grande valore. Fare attività fisica fa bene alla popolazione sana, in quanto riduce l’incidenza oncologica. Fa bene ai malati anche durante le cure, migliorando l’aderenza alle terapie, e infine anche ai guariti. Chi sopravvive al cancro tende a chiudere un libro…ma facendo attività fisica costante si guadagna nella qualità della tua vita da guarito e anche nella sua durata. Il Fitwin è l’esempio più chiaro della seconda “anima” della Lampada; lo abbiamo affrontato in una riunione con i parlamentari, raccontando l’importanza di progetti ministeriali per migliorare l’accesso all’attività fisica.

Come vi aiuta il 5X1000?


Il 5X1000 è quella piccola parte che ognuno di noi quando paga le tasse ha l’opportunità di devolvere, non è una cosa in più. Una quota, se l’utente lo indica, non viene trattenuta dallo Stato ma è destinata alle associazioni di volontariato come la nostra. Dunque il 5X1000 è una risorsa importante per le associazioni, tra cui anche la nostra, in quanto è un gettito di denaro che non costa nulla all’utente perché paga la stessa somma, ma indicando un’associazione può donare direttamente ad essa una parte delle tasse che paga. Per fare questo, quando si va dal commercialista a fare il 730, vi sarà un foglietto finale in cui si potrà indicare il Codice Fiscale dell’associazione 97267150153, che poi permette allo Stato di girarci questa quota.

Vuole lanciare un messaggio ai cittadini?


Il nostro messaggio è: aiutate la Lampada. Ormai viviamo da 25 anni, abbiamo dimostrato tanto e per fare tutto questo ci avvaliamo sia di volontari che di risorse economiche. E’ il momento in cui abbiamo bisogno di tutti per sostenere la nostra associazione. Aver bisogno non si limita ai soldi ma anche e soprattutto alle risorse umane, a volte si è quasi spaventati nell’avvicinarsi ad un’associazione oncologica ma non deve essere così. Noi siamo in una palazzina di 500 metri quadri e le persone servono anche per prendersi cura di questi spazi, non solo per stare vicino ai malati. Ci sono tante attività, alcune per persone specializzate, altre di conduzione dell’associazione dove le risorse umane sono importanti.

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