Aria frizzante e sole incandescente sugli oltre 7.000 spettatori e sulle due squadre della finale di Coppa Italia, ennesima resa dei conti di questa stagione: Juventus, campionesse d’Italia, e Roma, precedente detentrice del titolo.
L’atmosfera è quella dei grandi eventi, ma con quel tocco di familiarità che nel calcio solo il femminile sa regalare. Fuori dallo stadio, nella passeggiata lungolago era possibile incontrare le campionesse di tutte le squadre di Serie A che, con famiglia al seguito, hanno poi preso posto sulle tribune dei distinti. Compresa Arianna Caruso (ex juve) fresca fresca di vittoria della Bundesliga con il Bayern Monaco, e Elisa Bartoli (ex roma) oggi in forze alla difesa interista.
Le squadre sono scese in campo salutando i tifosi, i sorrisi celevano la determinazione delle bianconere e la tensione delle giallorosse. Sentimenti che si sono svelati con il fischio di inizio.
Finale di Coppa Italia femminile: la partita
Con organizzazione e pressing alto le giocatrici della Juventus hanno indotto quasi subito all’errore le avversarie. Lo stato mentale non brillantissimo della Roma è apparso evidente quando Togersen, convinta che l’arbitro avrebbe fischiato un fallo, ha fermato il pallone con la mano. A quel punto l’arbitro ha certamente fischiato, ma pe ril fallo di mano commesso. Dalla punizione è nato il contrasto tra l’attaccante juventina Girelli e il portiere della Roma Ceasar che l’arbitro ha giudicato passibile di sanzione: calcio di rigore per la Juve trasformato proprio da Cristiana Girelli al 13′.
Di lì a poco il raddoppio di Sofia Cantore (22′) che ha approfittato di un errore di impostazione, puntato la porta e non ha sbagliato davanti a Ceasar.
Nonè riuscita a ripartire la Roma ed è arrivata anche la terza rete al 30′, un po’ sfortunata: tiro forte di Thomas, Ceasar era in traiettoria, ma la deviazione di un difensore ha fatto impennare la palla che ha scavalcato il portiere andando in rete.
Crollo totale della Roma ed arriva il momento di calcare il poker per la Juve. Cross di Boattin, Girelli è arrivata a colpire di testa e a insaccare la palla sotto la traversa. La sua firma brevettata.
Nulla o quasi da segnalare nel secondo tempo, con una Roma ormai arresa al proprio destino e la Juventus ormai sazia e in attesa solo di poter alzare la coppa e dare il via ai festeggiamenti. Menzione speciale per i tifosi giallorossi che non hanno mai smesso di cantare cori di supporto. Veri cuori giallorossi.
Prospettive
La stagione si è conclusa con un doppio titolo per la Juventus Women, che torna a vincere dopo un paio d’anni d’astinenza. Annate in cui era stata proprio la Roma a fare da padrona sia in campionato che in coppa.
Cosa è cambiato? Forse cicli che finiscono e ricominciano, forse qualche errore tecnico di troppo, forse piccole crepe di spogliatoio dalle quali inizia ad entrare un po’ d’acqua.
Non sarebbe una sorpresa se, mancati i due principali titoli e raggiunto a fatica il terzo posto (e la qualificazione ai preliminari di Champions) la Roma facesse una riflessione sul CT Alessandro Spugna. Solo illazioni e voci di corridoio, per ora.
Però da Firenze già qualcosa si è mosso, con l’esonero di De La Fuente, aprendo le danze dell’ormai imminente mercato estivo.
Saldo invece mister Canzi a Torino, così come il suo gruppo ancora trainato dalle nazionali Girelli, Rosucci e Bonansea alle quali si è aggiunta di diritto la stella crescente Sofia Cantore.
Un po’ di riposo e poi sarà già tempo di Europeo in maglia azzurra. Si comincia il 2 luglio in Svizzera.