Entro la fine dell’anno, nel giro di pochi mesi, Brugherio avrà un nuovo stemma. I motivi dietro la scelta del Comune adottare un nuovo simbolo per rappresentare la città, come raccontatoci dal Sindaco Roberto Assi, sarebbero molteplici. Il primo tra questi è che, nel 2026, Brugherio compirà 160 anni. “Vogliamo celebrare la storia della nostra città ridandole visibilità, anche sotto un punto di vista estetico e simbolico.” Una decisione che si affianca a quella di non esporre più lo striscione dedicato a Giulio Regeni in via De Gasperi, ad eccezione di particolari occasioni.
Il nuovo stemma e la nuova bandiera
Brugherio infatti, è stata poco attiva negli ultimi trent’anni per quanto riguarda l’araldica. “Questo aspetto è stato curato in maniera sterile in passato. Vogliamo dare spazio alla modernizzazione della nostra città.” E’ stata da poco ricevuta una lunga documentazione sulla storia dello stemma Brugherese, su cui il Comune sta lavorando per attuare importanti migliorie. Tuttavia, i colori del nuovo stemma rimarranno quelli ufficiali di Brugherio, ovvero il blu e il verde, utilizzati in maniera differente rispetto ad oggi.
Con il nuovo simbolo, spiega il sindaco, si potrà rilanciare l’identità della città. Ad esempio, una piccola modifica verrà effettuata su ogni fontanella dell’acqua: “Prendendo spunto da quanto fatto a Milano, sistemeremo tutte le varie fontanelle con il nuovo stemma comunale. Qualcuno potrà dire che esistono cose più importanti e urgenti. Io sono d’accordo con tale affermazione, ma è corretto che le due cose vadano di pari passo. Ciò che mi preme specificare, è che con questo lavoro non stiamo distogliendo l’attenzione dalle altre problematiche della città, alle quali non vengono in alcun modo rimosse risorse.”
In più, il Comune di Brugherio è da qualche mese in contatto con il Cerimoniale di Stato, attivo presso la Presidenza del Consiglio, per dotare la città di una bandiera esistente, riconoscibile e rispettosa. “L’attuale bandiera che sventola al di fuori degli edifici non esiste. E’ una cosa fatta in passato in maniera convenzionale, ma non è registrata in alcun modo. Per questo motivo, vorremmo definire al meglio questi aspetti, contiamo di metterci dai cinque ai sei mesi.”
Stop allo striscione su Regeni
In concomitanza con la rimozione dello striscione dell’ottantesimo anniversario della Festa della Liberazione, è stato tolto dalla facciata del Comune anche lo striscione su Giulio Regeni. “Questo non significa in alcun modo che ci siamo dimenticati di Regeni, così come non ci siamo dimenticati del 25 aprile. Si tratta di un edificio comunale. Moltissimi Comuni d’Italia, come noi, in quel periodo misero giustamente uno striscione per Giulio Regeni, togliendolo però dopo qualche mese.”
Dietro la scelta della rimozione dello striscione quindi, non ci sarebbe nessuna scelta ideologica, ma solo basata sul fatto che l’edificio sia istituzionale, come spiegatoci dal Sindaco stesso. “Non abbiamo buttato lo striscione, lo abbiamo tenuto e verrà sicuramente esposto durante il periodo dell’anniversario.”
In quanto Comune quindi, all’esterno dell’edificio devono rimanere in maniera permanente solo simboli ufficiali. “Gli striscioni invece, verranno assolutamente esposti nei periodi di ricorrenze o occasioni specifiche, dove saremo assolutamente favorevoli all’esposizione di certi messaggi importanti. Sono dell’idea che, se esposti anche in periodi poco conformi al tema dello striscione stesso, si vada a perdere un po’ il senso del messaggio che lo stesso vuole dare.”
Le domande della sinistra sullo striscione di Regeni
La rimozione dello striscione per Giulio Regeni ha fatto discutere parecchio, e sui social sono seguiti appelli e domande nei confronti del Comune. Dominique Sabatini di Brugherio è Tua, ad esempio, richiama il motivo per cui lo striscione sia stato esposto nel 2019. Successivamente, spiega: “Abbiamo voluto Brugherio si esponesse su una questione importante come questa, e che prendesse posizione su un crimine condotto nei confronti di un giovane italiano.”
All’interno del suo messaggio, continua: “Oggi si continua a chiedere verità, ma soprattutto giustizia, perché i responsabili rispondano per la morte di Giulio. Continuare a esporre lo striscione significa questo, rendere onore e tenere vivo il ricordo di un nostro fratello. Ci auguriamo che torni presto al suo posto.”
Anche il Partito Comunista Italiano di Brugherio, tramite Emmanuele Scivoletto, si è chiesto: “Il PCI chiede se la rimozione sia stata effettuata per cause relative a questioni atmosferiche, di manutenzione o ulteriori. Nella speranza che la stessa non sia dettata da scelte politiche o ideologiche.”